A Ovest Di Paperino

Welcome to the dark side.

Accaddicippì

La gaffe di Apple sull’uscita video dei nuovi Mac ha causato più can-can di quanto avessi potuto immaginare.

I soliti grilli parlanti, quelli che all’annunciato supporto dell’HDCP in Vista consigliavano prontamente Get a Mac, hanno cominciato a consigliare l’uso della pirateria (Get a PC with VGA-out? giammai!). Dell’incongruenza di certe argomentazioni ho già parlato in passato: come si fa solamente a pensare di passare a Mac portando a supporto le tesi di Gutmann che spiega come il costo dell’HDCP si rifletta su tutti gli utenti quando per l’utOnto qualsiasi comprare un Mac significa prestarsi ad upgrade che costano 10 volte tanto? Alla faccia dei costi per gli utenti: a Roma si suoleva dire che certa gente ha una faccia con la riga in mezzo.

Sto deviando… mi interessava spiegare un po’ cos’è l’HDCP. Perché è più innocuo di quanto qualcuno vuol far sembrare per tirare acqua verso certi mulini. E perché penso sia la più grande tro*ata che Hollywood potesse concepire.

Lo scopo dell’HDCP è di impedire che l’uscita digitale di un video ad alta definizione protetto sia fruibile – e quindi copiabile – su dispositivi non compatibili.

L’idea [idiota] di base è che se qualcuno volesse piratare Rocky potrebbe collegare un dispositivo digitale in grado di registrare tutti i fotogrammi ad altissima risoluzione, ricomprimerli e ridistribuirli in giro. Fatti i calcoli approssimativi solo per il video c’è bisogno di capacità di 1TB per ora che per un film medio significa circa 1.5-2TB di storage. Poi c’è la faccenda della ricompressione per ridurre alla meglio il tutto in un .AVI da 1GB o meno. Comprimere 90 minuti di video “grezzo” in MPEG2 partendo da circa 30-40GB per arrivare a 4GB in tutto richiede 3-4 ore di rendering su un Q6600. Fatti i dovuti calcoli la ricompressione di un film HD potrebbe richiedere mesi. Certo con l’HW che sarà disponibile fra 2 anni il tutto potrebbe ridursi ad un paio di giorni. Il procedimento alla fine è molto simile a quello che il DRM audio musicale tanto in voga permette di fare con i CD: da AAC/WMA protetto a CD (sprotetto) a MP3 (sprotetto). Per questo le major hanno fatto in modo che questo buco fosse tappato.

Il tutto si basa sull’assunzione che i bit sul supporto siano completamente “sigillati”. Assunzione che come AnyDVD HD dimostra è ingenuamente infondata. Se il contenuto per essere fruito ha bisogno di decriptazione, qualcuno riuscirà prima o poi a fare il reverse engineering del processo. Perché per un limite della tecnologia contenuto e chiavi di decriptazione viaggiano sullo stesso supporto, l’unica incognita è l’algoritmo.

(ovviamente sto semplificando il discorso al massimo e commettendo qualche errore di approssimazione)

Or bene questa grande tro*ata dell’HDCP ha fomentato le finte paure di chi si schiera contro a priori. Infatti in giro sono state dette cose molto false come ad esempio:

  • tutti i contenuti ad alta definizione anche non protetti sono soggetti a tali forme di restrizione. FALSISSIMO: i contenuti autoprodotti e in generale non protetti (leggasi: pirata) resteranno sempre fruibilissimi su tutti i dispositivi (che strano vero che quando si parlava di DRM in Vista si faceva la gara a chi la sparava più grossa?); questo punto palesemente falso era uno dei punti cardini del paper di Gutmann: infatti faceva l’esempio del dottore con la radiografia ad alta risoluzione incapace di poterla vedere su un monitor non compliant
  • che l’HDCP grazie alla cospirazione di aziende nere (in primis MS) e aziende di contenuti sarebbe diventato pressoché ubiquo; quasi-FALSO: primo perché ci sono produttori di dispositivi a basso costo Made in China che pur di risparmiare qualche centesimo ridurrebbero le dipendenze all’osso; secondo perché se un giorno sarà difficile trovare monitor non-compliant dipenderà molto dai costi di differenziazione, che è il motivo per cui non è vero che un NetBook con Windows costa “parecchio di più” di un NetBook con Linux[1], semmai leggermente il contrario
  • che i dispositivi che supportino l’HDCP siano “handicappati” rispetto a quelli non compliant e vanno evitati come la peste. E questa, delle tre, è la menzogna più grossa.

Il perché è molto semplice e banale: perché i contenuti sprotetti saranno sempre fruibili su tutti i dispositivi[2]. Quelli protetti sono fruibili solo su dispositivi compliant. Poi c’è la questione “filosofica” di chi dice che comprando dispositivi/software/contenuti compliant si supporti direttamente il DRM e questo è un male a priori. Io che sono pragmatico e poco filosofo penso una cosa: se per vedere i mondiali di calcio del 2010 in altissima risoluzione devo pagare pegno verso il DRM, che me ne frega? Che farebbero i grilli parlanti e filosofi, quelli che cercano accuratamente televisori LCD non compliant, se i mondiali di calcio fossero solo disponibili in HDCP? Andrebbero a casa di amici?

Due parole sulle ultime due tro*ate di Apple: ovvero la scelta di DisplayPort vs. HDMI (la prima supporta una forma di encription ancora più pesante) e la scelta di non includere una porta VGA. Nessuna cospiracy theory alle spalle: semplicemente l’uscita DP in versione mini è più piccola e bella a vedersi di quella HDMI; l’uscita VGA (come pure la firewire e i vari lettori multimediali) è davvero orribile.

DisplayPort HDMI_port VGA

I mac-book sono fatti per le sfilate di D&G, mica per farci quello che si pare.

Tant’è.

-quack

P.S.: Noto con molto dispiacere che l’incongruenza di certi “blogger” esperti sull’argomento diventa sempre più manifestazione di ipocrisia allo stato puro e cristallizzato. As usual, non mi piace far nomi.


[1] Incidentalmente ero interessato a comprare un NetBook con Linux per via del fatto che sono gli unici venduti con SSD; però nella stragrande maggioranza dei casi configurazioni più “complete” dotate di Windows (es. 1GB di RAM) costavano alla pari di configurazioni meno dotate con Linux preinstallato (es. 512MB di RAM). Ora aspetto che i costi delle SSD calino.

[2] Oddio, c’è qualcuno super-maxi-paranoico che va dicendo in giro che questi dispositivi di “protezione” nascondo meccanismi in grado di riconoscere la pirateria e distruggerla “a contatto”; in passato è già successo che qualche previsione catastrofica del genere fosse fatta ed immediatamente smer*ata.