A Ovest Di Paperino

Welcome to the dark side.

Il triangolo

Fino a poco tempo fa immaginavo il mondo della tecnologia diviso tra hardware e software e tutte le teorie sulla mercificazione dell’uno o dell’altro. In realtà da tempo ormai ci sono tre aspetti: software, hardware e “pubblicità”.

In questo post assumo semplicemente che software = Microsoft, hardware = Apple, pubblicità = Google. In un mondo connesso come quello attuale tutti e tre i fattori sono determinanti per il successo di un prodotto; la pubblicità forse un po’ meno ma se consideriamo che la pubblicità serve a finanziare la miriade di servizi online che usiamo tutti i giorni la questione quadra.

La cosa era poco chiara anche ai piani alti di Cupertino, visto che per anni hanno inciuciato con Google per far meglio concorrenza a Microsoft. Con il rilascio di Android, l’annuncio di ChromeOS e la commercializzazione di Nexus One, anche nel quartier generale di Apple devono aver messo il sale in zucca. E tutti a correre ai ripari: oggi compro quell’azienda specializzata nella vendita di pubblicità sui telefonini, l’altro ieri ho comprato quell’altra azienda specializzata in mappe, domani annuncio che sostituisco Google con Bing, ecc. Google è passata da amante a rivale nell’arco di pochissimi mesi (il che lascerebbe intendere che Apple è abbastanza bi… polare).

In tutto questo un altro paio di considerazioni, giusto per tirare in ballo anche Mozilla e preparare un bel caldo minestrone con brodo di guerra di browser (nessuno si fida più di nessuno: Apple con Safari ha dimostrato di non fidarsi di Microsoft; stessa cosa di Google vs. Mozilla e il rilascio di Chrome). Di solito diamo per scontato che utenti (chi usa) e clienti (chi paga) siano la stessa cosa, ma se guardiamo ai tre browser più popolari non è assolutamente così.

Mozilla è praticamente “pagato” da Google.
Chrome è praticamente “pagato” da chi commissiona pubblicità su Google.

Può capitare alcune volte che bisogna prendere decisioni che siano veri e propri conflitti di interesse tra cliente e utente. Qualsiasi decisione si prenda, a pagare in questi casi sono sempre gli utenti, anche se la decisione è quella che beneficia direttamente il cliente l’utente a discapito di chi paga (cliente). Il motivo è semplice: cliente insoddisfatto –> meno soldi per lo sviluppo –> meno possibilità di innovare.

Questo non vuol dire che chi è pagato dai propri utenti svilupperà un prodotto migliora, anzi… ma sicuramente in certe scelte è motivato più correttamente della concorrenza. E questo lo dice un utente di Chrome/Firefox che quasi sicuramente passerà ad IE9 (spera).

Da teamplayer di Microsoft però ho solo un grande rammarico: quando le altre due aziende sfornano prodotti in aree per loro secondarie, riescono a farsi percepire abbastanza bene (Chrome, Nexus One, iPhone OS, iPhone platform). Il viceversa purtroppo non è assolutamente valido (Bing AdSense? Inesistente; Zune? Praticamente un fiasco). Però considerando la storia passata, sono convinto di lavorare per l’azienda più promettente.

Due parole infine sull’iAssorbente. Non sono riuscito a leggere tutti i commenti, però stamattina pensavo che il nonno non ha tutti i torti. Tutti pensano all’iAssorbente come ad un terzo dispositivo da portarsi appresso insieme ad uno smartphone o ad un laptop. Molte critiche sono piovute perché in tanti si aspettavano che l’iAssorbente fosse il mix perfetto. In realtà è un prodotto diverso: conosco tante persone che non vogliono uno smartphone e che beneficerebbero di un dispositivo né troppo grande né troppo piccolo per navigare/leggere la posta/sfogliare il giornale. Se qualcuno sceglierebbe un netbook per farlo, allora ci dev’essere per forza qualcuno che sceglierebbe un dispositivo più semplice. Un netbook infatti ha gli stessi vantaggi/svantaggi di un PC: nella valutazione che ciascuno di noi fa quando pensa se valga la pena o meno c’è sempre la possibilità che qualcuno possa pensare che gli svantaggi di un netbook sono troppi per l’uso che se ne intende fare di dispositivo secondario per la navigazione periferale (leggasi: mentre si fa finta di vedere un programma poco interessante alla TV per tener contento il proprio partner, ecc.).
Altro punto: Apple si può permettere di sperimentare con i propri clienti, perché qualsiasi ca**ta faccia c’è sempre un numero consistente di unità vendute. È accaduto con l’iTelefono di prima generazione, anche se diciamolo come dispositivo l’iTelefono era molto meglio dell’iAssorbente. Però per il primo iTelefono non c’era nessun SDK: la gente ha cominciato a sbloccarlo, son venute fuori applicazioni interessanti, Steve Jobs ha visto che tutto ciò era buono e sono arrivati all’iTelefono di terza generazione. Però io mi ci vedrei sparapanzato sul divano a navigare periferalmente usando un iAssorbente di terza generazione e magari con le ali. Certo è che questo modello per ora non si può proprio vedere… e nemmeno sentire nominare

-quack

P.S. dimenticavo un fatto fondamentale. Come ha risolto Apple dal punto di vista del marketing il fatto che iPad non ha la potenza di un PC? Semplice, down-scalando (orribile termine) l’OS. I netbook sono lenti, iPad è velocissimo ma una applicazione per volta.