A Ovest Di Paperino

Welcome to the dark side.

iPhone 6s: il buono, il brutto e il cattivo.

Sono un paio di settimane che il mio iPhone 6S è diventato “il” cellulare che mi porto appresso e volevo fare un paio di considerazioni soprattutto quando confrontato con il mio cellulare precedente.

Stiamo parlando di due telefoni appartenenti a fasce diverse visto che, sconto aziendale incluso, un Nexus 5X oggi costa meno della metà dell’iPhone 6S.

Cominciamo allora con…

…il buono
Le prestazioni sono da favola. Apple usa alcuni trucchetti tipo tenere in cache l’ultima schermata dell’applicazione per dare l’impressione che il dispositivo sia più responsive. Nonostante la quantità di RAM sia la stessa quando lancio Facebook non mi tocca mai aspettare meno di qualche secondo, nella maggior parte dei casi si tratta di decimi. Sinceramente non so se la qualità della RAM e del processore possa avere un tale impatto, resta il fatto che i display hanno risoluzioni diverse e questo potrebbe incidere. Sarei stato felice se il Nexus 5X avesse avuto la stessa risoluzione se le prestazioni fossero state paragonabili, ma così non è.
Per riflesso questo si traduce anche in una foto-camera eccellente. Per il tipo di foto che faccio il burst mode funzionante (no, Camera X non ne ha uno) è altrettanto importante. Sono pure parecchio sorpreso che il buon vecchio HTC OneX ne avesse uno eccellente già anni fa mentre nel 2016 si è ancora legati troppo alla CPU. Devo dire però che in alcuni casi la fotocamera del Nexus 5X, tipo in condizioni di luce fioca, si comporta molto meglio. Mi sarei aspettato l’eccellenza ma è chiaro che la concorrenza sia parecchio agguerrita.
Ho osservato sprazzi di usabilità superiore, tipo quando si cambia una SIM e il sistema chiede di riconfigurare automaticamente il tutto: splendido.
Lo schermo è ottimo, mi piace molto la tonalità dei colori.
Il lettore di impronte funziona esattamente come dovrebbe ma essendo standard da un bel po’ ha un supporto migliore da parte delle applicazioni: tipo potrei loggarmi in banca semplicemente cliccando sul pulsante.
Infine tra le cose buone ho potuto osservare un’ottima durata della batteria: col mio Nexus 5X ci finivo spesso la sera sotto il 15%, per ora invece con l’iPhone mi ritrovo quasi sempre oltre il 50%.

Il brutto
L’ecosistema è piuttosto odioso e questo mi costringe ad utilizzare app di terzi: outlook per gli indirizzi hotmail e Gmail per quelli Google. Stessa cosa per il calendario e il player (l’app musicale di Apple non l’ho praticamente mai aperta). Considero l’ecosistema dei servizi Google parecchio superiore.
Siri: una piccola delusione che fa capire quanto l’AI di Google sia diversi ordini di grandezza migliore della concorrenza. Usare Bing per le ricerche poi è di una tristezza incredibile.
Sistema piuttosto ingessato: così ingessato che certe cose, tipo installare una tastiera, richiedono arzi-gogoli incredibili. La fatica poi per installare due suonerie personalizzate è a livello marziale. Mi dispiace davvero per chi non ha avuto modo di conoscere la libertà che offre Android.
Il launcher modello 3.1 (vs. quello win95 di Android dove il desktop non è il repositorio delle app ma un modo per accedere a quelle più interessanti) è molto primitivo. Se un app non interessa e non è disinstallabile bisogna relegarla in un folder che però non può contenere più di 9 app altrimenti le icone in miniatura non sono visibili. Scelta davvero del piffero che mi ha portato ad avere un folder propriamente chiamato “Apple Crap”.
Lo standard cavettistico proprietario che impone di avere il cavetto benedetto da Apple: tristezza infinita.

Il cattivo
Non ho trovato praticamente niente di cattivo anche se quasi tutto ciò che è brutto è quasi a livello di cattivo.

Spero che il prossimo Nexus, possibilmente basato sul nuovo Snapdragon, valga la pena di farmi tornare indietro. Usare le Google Apps su iOS fa sentire un po’ pesci fuor d’acqua.

-quack