A Ovest Di Paperino

Welcome to the dark side.

Ancora guai: WHS restore

La serie dei guai non è finita, ma per fortuna comunque si è risolto tutto per bene. Siccome stavolta la colpa non è del laptop ma del Restore CD di Windows Home Server, non aggiungo questa nota in calce a tutte le altre.

Antefatto: ho provato a pasticciare con i driver bluetooth di DELL forte del fatto che tra Windows System Restore e il backup di Windows Home Server avessi due reti di protezione molto robuste. La prima mi ha però dato qualche problema e ho dovuto fare un restore del laptop via WHS. Poco male visto che non avevo mai provato il restore su un PC a 64 bit.

Fatto: masterizzo il Windows Home Server Restore CD, riavvio, BSOD subito dopo il lancio del sistema. Cerco online le origini del problema che vengono descritte come “unrecognized boot device”. Sapevo che il supporto AHCI non è proprio al 100% trasparente ma non pensavo che il restore CD non supportasse AHCI (in giro leggo che una nuova versione potrebbe aver risolto il problema, ma io non ho provato). Tra scaricare 200MB di roba che quando vai di fretta la connessione scende a 13KB/sec e disabilitare temporaneamente AHCI ho preferito la seconda. Modifica del parametrillo nel BIOS, riavvio e back in business. Fino al momento del riconoscimento dei driver:

WHSRestore1

La scheda di rete non è riconosciuta di default e qualsiasi tentativo di installare i driver, che sono appositamente copiati su un pendrive, fallisce miseramente. Clicco Continue sperando che ci siano altre soluzioni e mi infilo in un vicolo cieco:

WHSRestore2

Non si può tornare indietro e sono costretto a riavviare. Cosa che non sarebbe molto tragica se non per il fatto che WinPE ci mette circa 6 minuti a fare il boot da CD e che al secondo reboot ho cliccato di nuovo Continue accidentalmente mentre toccavo il sensibile touchpad in maniera chiaramente troppo decisa ed incazzata. Terzo riavvio e ancora bisogna cercare il modo per far riconoscere la scheda di rete.

Ravano in giro e scopro l’inghippo di Colombo: i driver sul PenDrive sono a 64-bit, l’immagine WinPE è a 32: non funzioneranno mai. Però basta scaricare i driver giusti, scompattarli e metterli sul PenDrive che tutto funziona alla perfezione.

Riflettendo a posteriori tutta questa manfrina, nel momento gioco forza tragico in cui si ricorre ad un restore da server, con le dovute pressioni psicologiche non è proprio il mondo ideale in cui vorrei vivere. Parafrasando i latini si vis restorem, para backuppum. Messomi alla ricerca di una migliore soluzione sono incappato in questa wiki-guida che spiega come creare una piccola partizione da cui avviare il meccanismo di restore.

La parte più antipatica si è rivelata quella di configurare le opzioni via EasyBCD: sul mio PC ogni tentativo di usare la partizione giusta per la voce di boot si rivelava inutile. Nel BCD ci finiva una entry incompleta. Mi sono rassegnato ad aggiungere a mano via command prompt i due parametri mancanti (osdevice e device) ed alla fine sono arrivato al risultato voluto. Se a qualcuno interessa posso mettere in download lo script che si occupa di fare tutto in automatico senza dover scaricare software di terze parti.

Il test è andata in maniera più che ottima: ho scoperto che a differenza del boot da CD, il boot da partizione supporta l’AHCI. I motivi alla base del mistero non li conosco e non mi interessano. La seconda bella novità è che essendo la partizione abilitata in scrittura una volta lanciato il driver della scheda di rete da PenDrive viene automaticamente installato e al successivo riavvio il PenDrive diventa superfluo. Posso ritenermi completamente soddisfatto, fino alla prossima disavventura.

In tema di Backup/Restore segnalo la possibilità di registrarsi per ottenere gratuitamente Acronis True Image 10 Personal Edition molto utile per travasare partizioni di sistema da un disco all’altro. Ricordando ovviamente che versione vecchia fa buon brodo e a software donato non si guarda in bocca.

-enjoy