A Ovest Di Paperino

Welcome to the dark side.

Nuvole

In questi giorni ho fatto un po’ di pulizia virtuale. Non solo ho spostato il blog, ma avendo scoperto l’esistenza di Google Domains che offre lo stesso servizio di GoDaddy a quasi metà prezzo senza dover per forza fare una caccia al tesoro di sconti, spostato tutti i miei domini lì.

Avevo solo un piccolo problema con una piccola webapp che, nell’incarnazione precedente, sfruttava la possibilità di girare in condivisione con il blog. Niente di che, ma quanto basta per spingermi a cercare una soluzione.

La parte statica è facilmente risolvibile, come già spiegato, tramite GitHub pages.

Per la parte dinamica ho voluto provare l’ebbrezza di codice on the cloud. Ho scelto Google App Engine perché ho cercato come parte dell’esercizio di evitare di installare Visual Studio, avendo già un ambiente di sviluppo Java based pronto per l’uopo. Il mio primo tentativo è stato quindi quello di scrivere codice per Google App Engine in Java. La prima domanda che mi è stata posta è: Standard o Flex? Flex mi è sembrata una scelta per l’appunto più flessibile e son partito da lì. Tutorial Java ben fatti ce ne sono pochi, mi son dovuto un po’ arrangiare e alla fine mi sembrava che il tutto fosse un’arrabbattata. Guardavo di lato i tutorial per .Net che sembravano tutti più semplici e ho deciso di morsicare la pallottola, installare Visual Studio e togliermi lo sfizio.

Effettivamente è stato tutto più semplice, ho scritto l’app in pochi minuti, fatto il deployment, testata, ecc. Quando poi son tornato dopo un paio di giorni a controllare i consumi (Google offre $300 per il primo anno in “prova”) ho scoperto che la mia app, praticamente sempre ferma con una media di 5 richieste al giorno dovute più che altro al testing, aveva accumulato circa 7$ di consumi in 10 giorni. Decisamente troppi, ho pensato di aver toppato qualcosa. Ed infatti…

Ho scoperto che flex, a differenza di standard, è un ambiente always-on, con CPU dedicata che consuma anche senza carico. L’alternativa standard sembra essere più load oriented. Pecca: standard non supporta .Net. Armato della prima esperienza, mi son deciso a riprovare a riscrivere l’app in Java. Qualche riga di codice in più per ovviare alle mancanze di .Net ma fa niente. L’app, che è anche un proof-of-concept, gira tranquillamente e fa perfettamente il suo dovere. Ad oggi, il piccolo carico produce una stima di circa… zero dollari, che è più o meno quello che mi aspettavo.

Tra le altre prove ho pure provato ad usare le capacità di Google App Engine di mandare email. Il primo test ha funzionato, appena ho un po’ di tempo ci aggiungo qualche riga di codice per l’antispam e avrò bello e pronto il modulo per contattarmi via email. E anche una soluzione possibilmente migliore alla forma attuale del forum, con una pagina diversa per ogni topic così come era ai tempi prima dell’HTTPS.

Speriamo di non dover pensare all’obsolescenza un’altra volta prima dei prossimi dieci anni. Ecco dieci anni sarebbe una misura giusta per rivedere magari un po’ di cose.

-quack