A Ovest Di Paperino

Welcome to the dark side.

Tipografi della domenica

Per le stampanti laser, come per le comuni fotocopiatrici, ho sempre avuto un avversione simile a quella di Michael Bolton di Office Space, ovvero la mia sola presenza in sala stampa può portare all’inceppamento di tutte le stampanti in funzione. Sono uno dei pochi però che si scoraggia di fronte alla scritta “PC LOAD LETTER”. Con le stampanti moderne, in grado di mostrare graficamente le operazioni da fare per sbloccare la stampa, la manutenzione occasionale è quasi semplice. Niente spiega perché debba toccare sempre a me per quelle rarissime volte che stampo qualcosa che mi serve, però mi capita. La cosa irritante è però scoprire che, una volta sistemato il problema temporaneo, in coda di stampa c’è sempre un documento prima del mio.

tipografi

Aldilà del fatto che i “raccogli-stampe” sono generalmente pieni di documenti stampati giorni prima dai tipografi della domenica: gente che lascia stagionare i documenti anche per settimane. Quando sono arrivato nel main campus c’era una collegona (nel senso che occupava il volume di tre colleghi medio-obesi) che era specializzata nel bloccare le stampanti a lungo termine: stampava un corposo manoscritto di duemilaquattrocento pagine il venerdì pomeriggio precedente alle sue partenze per lavoro o per vacanza e lasciava un’intera ala del building 24 letteralmente paperless. All’epoca non era neanche possibile cancellare fisicamente il job presso la stampante per cui bisognava attendere l’intervento di un amministratore. Con le nuove stampanti per fortuna questa possibilità è stata definitivamente scongiurata; resta però la rabbia nello scoprire l’ennesimo tipografo dietro l’angolo. Spesso mi è venuta la tentazione di cestinare alcuni documenti senza nessuna pietà; d’ora in poi mi limiterò a farlo ogni tre per due. Se ne becco uno, lancio un dado e se esce pari cestino. Si accettano suggerimenti su cosa fare quando esce dispari.

-quack