A Ovest Di Paperino

Welcome to the dark side.

Rice boys

Guidando per le strade di Washingtonia è molto comune imbattersi in personaggi stereotipizzabili, gente che abusando della legalità nel modificare quasi qualsiasi aspetto del proprio veicolo, lo trasforma in qualcosa tra il tamarro ed il ridicolo. Quello che ho notato, confermatomi da un mio amico e collega, è il fatto che le customizzazioni del veicolo riflettono la provenienza geografica del proprietario e divisibili in quattro grosse macro-categorie:

Gli asiatici, i rice boys propriamente detti, prediligono le sportive. Montano alettoni, sostituiscono la marmitta con una più rumorosa al limite della legalità, ne abbassano l’assetto con nuove gomme o sospensioni salvo poi lamentarsi online che il veicolo non ha più la stabilità che aveva come concepita dall’ingegnere che l’ha disegnata.

I sud-americani o messicani impropriamente detti prediligono veicoli commerciali e si limitano ad abbassarne l’assetto ma in maniera più aggressiva dei rice boys. Non è raro vedere dei pickup truck con ruote da formula uno o quasi.

I WASP hardcore comprano di solito SUV o pickup cabinati. Qualcuno ricorda “ritorno al futuro” e l’apprezzamento deciso di McFly per il suo pickup? Fanno l’esatto opposto dei sud-americani: rialzano l’assetto con sospensioni prolungate e ruote da trattore. Che se poi devono rimorchiare qualcosa hanno un adattatore ad ‘L’ per il rimorchio, giuro, visto di persona!

Last but not least, la gioventù americana di colore preferisce auto lunghe per poi dedicarsi a modifiche puramente ornamentali. L’estremizzazione del concetto è la Cadillac visibile nel famoso film “1999: fuga da new york”.

-quack

P.S. il film è godibilissimo.