3 Blue screen e un coccolone
Aaaaargh! Sono incazzato, furioso e arrabbiato. Dopo essermi convinto che sì Vista64 vale la pena, fatto analisi e contro-analisi per scoprire l’origine dei miei guai con il Dell, aver formattato per l’ultima volta e cominciato a pensare al piano di backup come quello definitivo, 3 BSOD[a] in meno di una settimana mi hanno lasciato per lo meno perplesso. Indossati i panni scomodi da Sherlock Holmes ho cominciato a pensare al peggio (guasto hardware): uno dei tre, che poi era quello che si è manifestato due volte, era chiaramente amputabile imputabile ad un driver specifico. Gli altri due puzzavano di casualità così tanto che ho cominciato a pensare di dovermi staccare dal laptop per un paio di settimane mentre tornava al deposito per eventuali ispezioni.
Ovviamente ho invocato l’aiuto di qualche collega-comare, di quelli che pur di farsi quattro risate alle spalle di qualcuno, si farebbero in quattro per analizzare i peli del naso del BSOD. La prima domanda che mi hanno fatto è stata: hai aggiornato il driver all’ultima versione? Certo, of course, ma per scrupolo vado volentieri a ricontrollare. E così scopro che un driver datato Ottobre è disponibile dal 21 Novembre sul sito della Dell. Nella sezione fixes and enhancements recita: Improved compatibility with blah blah blah and Vista 64 stability.
Poi è venuto il momento del verdetto sugli altri due BSOD: morale della favola, troppo, decisamente troppo strani ed in qualche modo probabilmente correlati al driver bacato. Anche perché dopo 5 giorni d’uso “normale” di un BSOD neanche l’ombra. La novità del giorno è stato un coccolone: l’icona nella tray-area di Windows Home Server mi segnala un problema grave, uno dei dischi potrebbe essere difettoso. Mi collego al Server e mi viene proposta la “riparazione” del File System, ma vengo avvertito che qualche file potrebbe risultarne danneggiato. Poco importa mi son detto, ho ancora il backup del Server sparpagliato su più hard-disk che saggiamente avevo preparato prima dell’ultimo upgrade. Anche stavolta, paranoia a palla e già pensavo alla restituzione del mio primo Tera e come “sopravvivere” nel frattempo. Alla fine scopro l’arcano: avevo temporaneamente collegato via USB il vecchio HD primario e siccome poco mi importava del suo contenuto invece che “smontarlo” secondo le cautele del caso, l’ho spento a crudo. Windows se ne è accorto, ha pensato che il drive giustamente fosse morto e ha deciso di avvisarmi con un messaggio coccolone.
Come al solito, tutto è bene ciò che finisce (quasi) bene.
-quack
[a] In realtà le occorrenze sono state 4, ma due dei blue-screen erano gemelli separati alla nascita causati da un singolo byte di codice malevolo