Meeting metafisici
Sarà il periodo quasi estivo, ma i meeting a cui attendo cominciano ad avere un sapore un po' troppo metafisico.
Con tale definizione mi riferisco ai meeting di lavoro che non hanno quasi nessun legame concreto con la realtà ed in cui si finisce per parlare di processo fine a se stesso. Proposte da teatro dell'assurdo fanno capolino ma la cosa che mi strabilia e al tempo stesso mi annoia è il fatto che tali proposte finiscono per essere ampiamente discusse e sviscerate.
A volte mi viene la tentazione di pensare che sia _io_ ad essere quello fuori dal contatto con la realtà e che le argomentazioni metafisiche siano una realtà che mi rifiuto di vedere, finendo regolarmente per addormentarmi e fare scena muta. Poi mi confronto con qualche altro collega, che non ha partecipato al meeting, e scopro di avere in fondo ragione.
Il problema grosso è evitare di farsi etichettare come dormiglioni ed è per questo importante, durante i meeting metafisici, pensare a qualcosa di intelligente da dire o da chiedere anche se in fin dei conti non ne vale assolutamente la pena.
E non che non sia già successo: alla domanda sul perché il developer (io) che avrebbe dovuto implementare il diffgram non fosse stato invitato ai meeting di discussione del formato, tutt'altro che metafisici!, mi son beccato la seguente risposta: «ma è uno di quei meeting in cui di solito ti addormenti...». Roba che ho dovuto fare davvero tanto per ristabilire un po' di credibilità. Cose da metà-fisica!
-quack