Neologismi
Altra storia ripescata dal repertorio scolastico, questa volta attingendo dagli anni del liceo.
Avevamo un professore di filosofia alquanto precisino e a tratti un po’ cattivo che si chiamava Don Luigi in quanto sacerdote part-time. Un giorno gli è toccata una supplenza per la quinta ora d’italiano. Di solito le supplenze, in quanto gestite da professori di altri corsi, erano considerate da sempre tempo semi-ricreativo. Una supplenza alla quinta ora doveva esserlo ancor di più. Invece il prof aveva tutta l’aria di approfittarne e partire con una lezione extra rispetto a quella impartita durante la prima ora, ma ciò sollevò immediatamente un coro di proteste. Il professore questionò: ma figliuoli volete passare quest’ultima ora con le bocche aperte come fulminati da abbaccalamento da foto scultura? Mimando con il volto la posa della foto. La classe scoppiò in una fragorosa risata e ci si accordò per 20 minuti di lezione extra ed i rimanenti di free time.
L’abbaccalamento è descrivibile come quella sensazione a metà tra estasi e sorpresa di fronte ad un risultato (semi) inaspettato. Mi succede quando, scopiazzando tecniche di video-editing made in Hollywood sul filmino della comunione, si scopre che l’effetto calza come un guanto. O quando la combinazione di JavaScript + CSS + HTML funziona quasi come un WinForm. L’abbaccalamento purtroppo richiede più di qualche minuto per essere smaltito ed ha effetti negativi sulla produttività immediata ma molto positivi su quella a lungo termine. Il mio abbaccalamento è di solito accompagnato dall’espressione barese intraducibile Mò cè jè!
~quack