Rebate
Devo per forza dedicare un post al fenomeno prettamente americano dei rebate (noto anche come MIR). Chi ha pazienza di leggere un articolo lunghetto in inglese può trovare tutte le spiegazioni in questa pagina.
Un rebate è uno sconto postumo che viene inviato a casa, previa registrazione presso chi lo offre (può essere il produttore ma anche il rivenditore) compilando un modulo cartaceo ed includendo il codice a barre del prodotto acquistato. Dopo un certo lasso di tempo di processing viene recapitato un assegno pari all’importo del rebate al registrante. Il problema è che il meccanismo dei rebate è piuttosto eterogeneo e non tutti i venditori offrono lo stesso tipo di garanzie. In generale gli sconti dei produttori sono piuttosto affidabili in quanto mirano a passare il ribasso direttamente al cliente evitando che il ribasso del prezzo venga cannibalizzato dal rivenditore. La stessa cosa non è valida per i rebate offerti direttamente dai rivenditori che il più delle volte utilizzano meccanismi di registrazione volutamente convoluti per fare in modo che il rebate non sia applicabile; questo accade molto raramente con i rebate dei produttori, ma accade lo stesso.
A complicare le cose c’è il fatto che purtroppo le tasse (l’equivalente dell’IVA) si pagano sul prezzo pieno per cui calcolare il prezzo reale diventa un gioco matemagico. Alcuni rivenditori molto affidabili utilizzano un sistema completamente on-line generando un codice unico per il tipo di prodotto direttamente sullo scontrino, ma per chi fosse sprovvisto di qualsiasi forma di connessione a internet può sempre far riferimento al processo cartaceo.
Ci sono casi rari in cui il rebate è superiore al prezzo totale incluso di tasse: se non fosse per il fattore rischio mai nullo sarebbe comunque una pacchia, ma così non è.
Wikipedia dedica un’intera sezione ai vantaggi che un rebate promozionale può avere dal lato sia del venditore che del compratore. Giusto per la cronaca, l’ultimo rebate produttore per un banco di memoria da 2GB comprato da Fry’s ha richiesto i seguenti passi:
- scaricare un PDF online con le istruzioni per il rebate. Il link era stampato in maniera semi-sbiadita sullo scontrino
- le istruzioni a loro volta riportavano un codice numerico da inserire nel sito del produttore per accedere alla pre-registrazione online
- una volta immessi i dati per la pre-registrazione è comparso un altro codice insieme ad un link contenente il modulo rebate compilato completamente e corredato di istruzioni; il codice sarebbe dovuto servire per eventuali problemi nella stampa del modulo
- ritagliare il codice a barre e appiccicarlo sul modulo, nello spazio designato, con del nastro adesivo. Le istruzioni indicano chiaramente che usare la spillatrice porterà (nel senso di ‘con certezza’) ad inevitabili ritardi, come pure spedire il codice a barre in maniera “sfusa” (?); nessuna penalità è indicata per l’uso della colla ma non me la son sentita di rischiare
- allegare (non è spiegato come, ma immagino in maniera sfusa) la copia apposita dello scontrino
- infine fotocopiare e spedire il tutto all’indirizzo di destinazione
Tale processo è un po’ fuori dal comune ma dà correttamente l’idea di come funziona la gara ad ostacoli.
Infine è interessante notare che qualsiasi tentativo di approfittare del meccanismo dei rebate è considerata frode postale che è un reato federale. Caveat emptor.
-quack