Regression
Regression: generalmente nel gergo informatico questo termine indica la riapparizione di un baco che si pensava già “fissato” (bad translation for ‘fixed’). In senso lato però lo ritengo personalmente appropriato anche ai peggioramenti funzionali non qualificabili con l’appellativo di baco.
Esempio 1: il wizard per scanner di Vista è peggiorato in funzionalità rispetto a quello di XP. Quest’ultimo richiedeva molti meno click nel caso di scansioni multiple.
Esempio 2: iMovie di Apple che nella versione del 2008 ricevette pesanti critiche anche dai fan più sfegatati (vedasi)
Definiti i termini incomincia il mio racconto. Ho fatto due upgrade in spazio fotografico: sono passato ad una Nikon D300s e – per motivi ovvi – ho deciso di comprare il modello ultra spaziale di Eye-Fi siglato X2 PRO da 8GB e con tanti fronzoli.
La DSLR mi sta dando molte soddisfazioni: non è una foto-camera entry level e lo si capisce dal fatto che mancano completamente i “programmi”. Niente più scelta tra “ritratto”, foto sportiva, notturno e altri ma solamente tra P, S, A e M e regolare più o meno a mano tra apertura diaframma e tempo di otturazione. In realtà con le macchine digitali c’è una terza variabile rappresentata dagli ISO per mia scelta gestiti con una certa elasticità dalla CPU della fotocamera. La cosa positiva è che a 3200 ISO il livello di rumore è veramente basso e a tratti “piacevole” come un effetto pellicola anni ‘70. L’upgrade l’ho fatto per diversi motivi, il principale dei quali era la volontà di avere un modello con il vibrino anti-polvere che ho provato e funziona a meraviglia! L’altro motivo era quello di avere un sensore più decente (il mio collega super esperto mi spiegava che quello della D300S è molto meglio di quello delle D90, ma ho trovato informazione tecnica molto contrastante sull’argomento) in sostituzione di quello della mia D80 che in alcune condizioni particolari cominciava a macchiare le foto con alcuni hot pixel. Ciliegina sulla torta la possibilità di fare la misurazione spot su un’area a piacimento tra le 51 disponibili sparse per tutto il sensore: decisamente fikus, mettere a fuoco il soggetto giusto è diventato un gioco da ragazzi rispetto al metodo più convoluto di “mettere a fuoco il centro/bloccare l’esposizione/re-inquadrare”. In parole povere la scelta è stata davvero ottima al punto che mi pento di non averla fatta un po’ prima.
La nuova Eye-fi invece è una delusione totale, un disastro. L’ho comprata in quanto era mio desiderio cominciare a tenere le foto anche in formato RAW pur mantenendo il workflow al minimo. La nuova SD card prometteva tantissimo:
- supporto per il protocollo 802.11n
- supporto per le foto RAW
- supporto per la modalità endless (le foto vengono cancellate dalla memoria una volta che l’upload sul PC è andato a buon fine)
- ottima integrazione con la macchina fotografica
Invece ho rilevato che: ogni foto (16MB circa nei due formati) ci mette circa 20 secondi per completare l’upload. Non solo non siamo a livello di 802.11n ma neanche a livello di 802.11b!! Il consumo di batteria durante l’upload è drammatico: una cinquantina di foto esaurisce completamente l’intera carica rendendo completamente inutile l’idea dell’upload automatico: se mi devo occupare di caricare la batteria per ogni upload, tanto vale importare le foto a “mano” in maniera estremamente più veloce.
L’affidabilità del software poi è relativamente scarsa: ho lasciato la fotocamera accesa tutta una notte cercando di valutarne i pro ed i contro, ma l’upload non è stato neanche completo, una buona parte di foto sono rimaste “intrappolate”. Ho fatto un giro sui forum di supporto e ho scoperto che praticamente tutti si lamentano e chiedere assistenza via canali ufficiali è praticamente un terno al lotto. Qualcuno si è pure lamentato di aver ricevuto modelli difettosi anche dal punto di vista hardware al punto da non essere più possibile recuperarne le foto. Ouch. Ovviamente ho cercato anche via canali meno ortodossi di hackeraggio ed ho scoperto che il design hardware è abbastanza curato ma più volto a proteggere i benefici economici del produttore che prestare un buon servizio al consumatore. La complessa logica che decide cosa va uploadato e cosa no è infatti scritta nel firmware della carta anziché magari sull’applicazione server ricevente secondo uno stile molto simile a quelle saponette che riescono a fare il boot di OSX sui PC comuni. Dopo l’ennesimo tentativo andato a vuoto di contattare il supporto ho deciso di rispedire la scheda al mittente che per fortuna si è fatto persino carico di pagare le spese di spedizione per il ritorno.
Morale della favola: se non ci sono miglioramenti futuri via nuove versioni di firmware consiglio vivamente di starne alla larga. Per ora tornerò ad usare il modello vecchio che era più veloce, affidabile e risparmioso magari accoppiato con una capiente CompactFlash su cui dirottare le foto in formato RAW.
-quack
P.S. non centra un pazzo ma questo magic mouse è una vera dannazione.