A Ovest Di Paperino

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Scaveggiamenti

Venerdì mi è arrivato il sintonizzatore digitale (Digital Cable); è stato un po’ complicato installarne il software per via di alcune dipendenze incrociate ma niente di che, anche se son andato vicinissimo all’esperienza Linux: scaricare l’aggiornamento necessario che non si installa, cercare su Google, aprire la finestra terminale e installare i vari pezzi dell’aggiornamento a mano. Ci mancava solo qualche pezzo di codice sorgente… anyway.

La scoperta sensazionale è che di criptato sul cavo digitale di comcast c’è ben poco. Anche canali some ESPN, che mi ha permesso di seguire i passati Mondiali/Europei, sono totalmente in chiaro. E così ho aggiunto un’altra bella fetta di soddisfazione alla bacheca, perché la storia di integrare PC e segnale televisivo è stata davvero molto lunga e tortuosa. Che ha inizio con l’ultimo trasloco casalingo diversi anni fa.

Allora arrivò anche il passaggio dalla parabola al cavo digitale, necessario per usufruire dei servizi di RAI Ciofetional. Per sfida personale decisi di mettere insieme un mediacenter piccolo in tutti i sensi, anche di prezzo: comprai una MB con scheda grafica compatibile MCE integrata, un processore AMD Athlon, lettore DVD, HD, RAM e li piazzai dentro la “lavatrice”, un case Antec Aria a forma appunto di lavatrice più “accomodante” dei vari Shuttle PC. Anche il rumore, date le condizioni di raffreddamento challenging di tanti componenti in pochissimo spazio, era quello tipico dell’elettrodomestico per eccellenza. Le connessioni allora erano piuttosto semplici: l'uscita digitale della presa veniva convertita in analogico composito dal sintonizzatore in comodato, riconvertita in digitale da una PVR 250 con MPEG-2 hardware, passava sull’HD e ritornava in analogico tramite la MX-440. Tutto funzionava egregiamente con la beta di MCE2005 ma al momento del rilascio l’amara sorpresa: la MX-440 non era più supportata per motivi di performance e dovetti in fretta e furia trovare un’altra soluzione. Decisi di ricominciare quasi da capo con un nuovo case molto più spazioso(Ahanix D-Vine 6 dotato di display VFD), una nuova CPU Intel (P4), una scheda madre con una ATI integrata riciclando tutto il resto: anche in questo caso la scheda grafica integrata non ce la faceva con la decodifica MPEG e passai ad una scheda grafica discreta ma raffreddata passivamente (GeForce 6200). Da allora il PC è rimasto grosso meno lo stesso a parte la sostituzione per morte prematura degli HD e un piccolo upgrade della RAM. Nel frattempo è arrivata l’alta risoluzione, il remodeling della living area, un televisore nuovo HDMI compatibile; e con esso una scheda grafica che supportasse l’HDMI (ATI 9250) ed ovviamente un “nuovo” sintonizzatore HiDef in comodato d’uso dotato di uscita firewire; ad aggiungere sconquasso il remodeling ha reso il mediacenter e il sintonizzatore estremamente ingombranti, al punto da trasbordare fuori dal nuovo habitat designato. Con qualche hack è diventato possibile cambiare canale via firewire (farlo tramite infrarossi era scarsamente affidabile) e addirittura registrare la TV in HiDef sempre via firewire a patto però di registrare lo stesso show contemporaneamente anche in SD via ingresso analogico. La cosa non mi sembrava malvagia fino a quando ho realizzato che 2 registrazioni per volta non erano il massimo per la vita degli Hard-Disk: per fortuna il sintonizzatore digitale aveva anche l’uscita component aggiuntiva e con qualche magagna si poteva vedere la TV dal vivo – ma senza le feature di un PVR – in HiDef senza dover ricablare l’intero pianeta solare: è stato così abbiamo visto i mondiali del 2006 e gli europei del 2008.

Però spesso non riuscivo ad addormentarmi (?) roso dal tormento di dover usare l’uscita analogica quando il segnale di partenza era già digitale (D->A->D->A): sono sempre stato attirato dai PC con CableCard ma con il mercato estremamente limitato trovare un modello che soddisfacesse tutte le mie richieste è stato impossibile. Troppo costosi, troppo brutti, troppo ingombranti. Mi ero perciò convinto che tutti i canali digitali fossero in qualche modo criptati ed alcuni di essi sigillati da stringenti vincoli DRM; che CableCard fosse l’unica alternativa al buco analogico (analog hole). Poi per caso ho letto di SiliconDust HD HomeRun e ho cominciato a informarmi: questo versatile sintonizzatore permette di ricevere tutti i canali digitali non criptati con una facilità disarmante. Ero piuttosto scettico sul fatto che quelli interessanti (ESPN, sci-fi, TLC, FX, NBC, etc.) fossero in chiaro: ho deciso di ordinare uno di questi gingilli tecnologici mettendo in conto di restituirlo al mittente a mie spese qualora la maggior parte dei canali interessanti non fosse disponibile visto che informazioni accurate a riguardo erano impossibili da decifrare.

Ed invece la sorpresa è stata ottima. Tutti i canali che ci interessano e molti di più sono in chiaro e funzionano in maniera “nativa” con mediacenter. Ci sono alcune limitazioni dovute al fatto che il sintonizzatore si spaccia per un sintonizzatore di tipo diverso ma sono limitazioni per me non vincolanti: 68 canali sintonizzabili bastano e avanzano. Per di più lo scatolotto, che occupa un ventesimo dello spazio del vecchio sintonizzatore, monta due sintonizzatori separati ed accessibili via rete contemporaneamente. Significa che mentre un PC è sintonizzato su un canale un altro PC può sintonizzarsi, tramite lo stesso scatolotto, su un altro canale. Magari via wireless. Con il risultato che ho tutta l’aria di aver fatto un upgrade che mi ha portato ad eliminare un bel po’ di cavi superflui: component (cavo a 5 ingressi RCA), composito (3 ingressi RCA) e firewire, una vera e propria opera di scaveggiamento.

Il prossimo passo sarà quello di sostituire il mediacenter con una soluzione più compatta basata magari su NVidia ION: pare che lo scatolotto sia in grado di supportare la decodifica 1080p con il solo raffreddamento passivo. Se qualche offerta per un barebone simile al mio mediaserver diventasse interessante tenterò l’esperimento, magari aggiungendo anche una soluzione di SSD agli ingredienti.

Incidentalmente, sempre a proposito di mediacenter, pochi mesi fa mi si era rotto il “telecomando”, un telecomando MCE universale in grado di imparare i segnali di spegnimento/volume TV da un altro “collega”. Non sono riuscito a trovarne in giro un rimpiazzo ad un prezzo decente e ho deciso di provare uno di quei telecomandi logitech super-universali: un Harmony 520 ricondizionato. Un’altra esperienza letteralmente mistica. E fù così che l’altra sera dissi: «un momento, programmo il telecomando e arrivo».

-quack