Sipping from the firehose
Qui negli U.S.A. si usa l’espressione per indicare un flusso di informazioni così violento da stordire; letteralmente si traduce con“sorseggiare da un idrante”.
È accaduto ieri; come avevo anticipato in un commento anche se il problema dell’audio gracchiante era completamente risolto volevo vederci chiaro sulla faccenda della latenza. Siccome il mio gruppo (appcompat) fa parte del più ampio gruppo fundamentals che si occupa anche di performance, ho provato a mandare una mail alla ricerca di qualche pro-collega in grado di aiutarmi. Uno di quelli più in gamba si è reso immediatamente disponibile ma in cambio ho chiesto di illustrarmi l’uso degli strumenti di analisi in modo da essere più indipendente in futuro.
Mi ha iniziato all’uso del Windows Performance Toolkit, a cui immagino abbia lavorato direttamente in prima persona.
La sensazione è stata quella di cambiare totalmente la scala di osservazione passando da occhio nudo (Latency Checker) a microscopio elettronico (XPerf). È dai tempi di XP che è in Windows è stata introdotta una quantità di tracing da far paura: ma finché non si vede con i propri occhi non ci si può credere.
Al mio collega ho spiegato l’esistenza di DPC Latency Checker mentre continuava a dire “sì sì, queste cose si vedono molto facilmente” davanti ad un me totalmente incredulo (e devo dire che ora mi è chiaro perché di Latency Checker non ne conosceva neanche l’esistenza). Lui ha installato il tool, fatto uno snapshot e concluso: non c’è assolutamente niente che non va. Ergo, Latency Checker è bacato (le sue parole sono state simili a “non capisco davvero come la misurino questa latenza”). Certo il driver della scheda wi-fi non era completamente beneducato, ma coi picchi della figura precedente non c’entra assolutamente niente. A guardare l’output del trace ho avuto per la prima volta la sensazione del sorseggio maldestro.
La seconda volta è successa qualche attimo dopo mentre il mio collega entrava nei dettagli del design del nuovo stack di rete introdotto in Vista. TMI, too much information per i miei gusti e mi sono ripromesso di studiare in dettaglio il capitolo Rete del nuovo Windows Internal di Russinovich.
L’unico problema rimasto è legato all’insonnia. Da un altro scambio di email è venuto fuori che sono molti i driver che anziché autoincolparsi per il causato risveglio, danno la colpa al pulsante di accensione. La mia deduzione, visto che in ufficio la wi-fi non la uso mai, è che la colpa sia appunto del driver 802.11n. O magari del router.
-quack