Wasting time
Il seguente resoconto è basato su fatti realmente accaduti.
Ero in un target qualsiasi a fare il classico shopping casalingo e incontro un collega che mi sembra di conoscere e accenno un saluto. Mi risaluta calorosamente e mi chiede se lavorassi per la stessa azienda, “ma sì come no” “ci saremo conosciuti in qualche meeting” ecc. Mi dice che è entrato in un gruppo extra-lavorativo di consulenze dove per 8-10 ore alla settimana si possono fare circa 3-4000$ extra al mese, che si tratta di consulenze nel settore dell’e-commerce dove l’esperienza tecnica è sempre gradita, che si lavora con grandi aziende online tra cui anche Microsoft.com, ecc. Mi dice che se mi interessa sono sempre alla ricerca di talenti, che le possibilità di arrotondare non sono niente male e così via. Ci scambiamo i numeri di cellulare e con molto scetticismo da parte mia finisce là. Rifletto però sul fatto che durante la conversazione ha pronunciato più volte la frase help them to strategize ma la cosa non mi era sembrata molto bizarra: ho pensato a strategie “tecnologiche”, tipo scegliere ASP.Net classico vs. ASP.Net MVC.
Mi chiama dopo un paio di giorni per chiedermi di incontrarmi cercandosi di auto-invitarsi a casa mia per farmi conoscere sua moglie e sciorinare qualche dettaglio. Gli rispondo che ho molto da fare per via di una schiavizzazione contemporanea su due progetti diversi e che tocca rimandare magari nel week-end. Mi chiede il mio indirizzo email e mi spiega che uno dei team-manager sarà in città domenica e che prenoterà due posti per il meeting in cui codesta persona entrerà nei dettagli. Ricevo i dettagli per i mail, un reminder giornaliero per ogni giorno prima dell’evento ed un paio di telefonate di cortesia.
A quel punto l’algoritmo di “pattern matching probabilistico” ha cominciato a definire quella che era una ipotesi plausibile: MLM.
Poi ho finalmente partecipato alla presentazione, alquanto interessante non per i contenuti, quanto per la forma. Gli ultimi dubbi sono diventati certezze sia per quanto detto, che per un certo tipo di atteggiamento. La prova del nove l’ho fatta a casa cercando su Wikipedia il nome dell’azienda: Quixtar. La mia estrema politeness mi ha portato a mostrare un interesse minimo per la faccenda che è stato tramutato immediatamente in un appuntamento a casa mia con il team-manager, non senza avermi fornito qualche materiale esplicativo (DVD, audio-CD e brochure).
Da una parte sono tentato di fingermi interessato per approfondire ulteriormente e direttamente le tecniche di marketing che sono quasi al limite di un vero e proprio lavaggio del cervello; considerando che sono stato attirato con l’inganno, insieme ad una mia superficialità, mi sentirei anche eticamente a posto. Dall’altra il tempo è prezioso per essere speso in strategie d’evasione. Resta il fatto che penso che una certa percentuale di adepti sia davvero convinta che il MLM possa rappresentare una fonte di guadagno sostenibile.
-quack