Starting from a solution–parte 1
Un professorone universitario un giorno durante la lezione ci fece conoscere un grande pensiero di Abraham Maslow anche se la citazione fu all’epoca priva dell’autore. Maslow diceva che se l’unico attrezzo che si possiede è un martello, tutto il resto comincia a sembrare un chiodo.
Come corollario del teorema di Maslow si può affermare che quando si ha in mente una soluzione tutti i problemi sembrano poter essere magicamente risolti dalla stessa soluzione. È capitato alla mia vicina di casa, d’ora in poi Laura (not her real name). Laura ha un PC da sempre, ultimamente ha comprato un HP per fare un upgrade del suo vecchio hardware. Mi ha chiesto una mano a trasferire il suo account outlook sul nuovo PC. Outlook e il programma PincoPalla sono i suoi strumenti di lavoro quotidiano e lei lavora da casa. Sistemato il piccolo impiccio di copiare il file .PST da un PC all’altro sembra molto felice e serena. Qualche giorno prima che partissi per le mie vacanze mi manda un’email disperata – tra neighboroughs in America si parla così – chiedendomi se le potessi comprare MacOffice e Windows Ultimate: ha intenzione di passare a Mac e di usare l’applicazione PincoPalla sotto Parallel e fare tutto il resto su MacOS. Le dico che è una follia ma al mio ritorno insiste così tanto che le restituisco il favore che aveva in credito: mi chiede se posso aiutarla a migrare, le dico che la mia MacEsperienza è limitata, mi chiede suggerimenti sull’AppleStore di Bellevue Square di cui ha sentito parlare molto male (ma va?). Decide di rivolgersi ad un rivenditore Mac, uno di quei negozietti che guadagna cifre rosicatissime sulla vendita di ogni pezzo ma tiene alta la bandiera pro-Cupertino. Qualche giorno fa ricevo una mail da lei: era nel MacStore e i MacGeniusMenoMeno stavano avendo difficoltà ad importare il suo profilo Outlook da svariati giga e passa; mi chiede se posso darle una mano, mi ri-offro volontario. Le spiego che le conviene aspettare l’uscita di MacOffice 2011 per avere meno problemi nella conversione del PST ma mi dice che ha un altro paio di problemi con il suo iMac e se potessi dare un’occhiata ecc.
Mi racconta di aver speso oltre sette ore in compagnia degli addetti per cercare invano una soluzione all’importazione del giga e passa di email distribuito in un centinaio di folder.
Con lo stesso disclaimer di cui sopra (non sono un esperto ed odio i Mac) scendo a darle una mano. I problemi, a parte la questione Outlook, sono due:
1) configurare la stampante di rete; cosa semplicissima da fare una volta risolto il problema
2) accendere il mac; mi confessa che non è riuscita ad accenderlo perché non ha trovato il pulsante di accensione; le sembra che qualcuno le abbia menzionato una combinazione arcana di tasti ma non ricorda quale e che non ha voluto chiamare l’assistenza Apple per non fare la figura della cretina: bella roba!
Ho visto tante volte un iMac acceso, ma effettivamente anche io mi son perso davanti all’esemplare spento non riuscendo a capire dove fosse il pulsante d’accensione. C’è voluta una lettura attenta del manuale a pag. 20 o giù di lì (nota per il lettore: sono dislessico) per capire l’ubicazione segreta del pulsante di accensione. Una volta partito effettivamente configurare la stampante è stato un gioco da ragazzi…
La seconda parte di questa storia la pubblicherò quando avrò una soluzione definitiva per il suo problema con Outlook. Anche se son convinto che ci saranno diversi capitoli.
-quack