Riflessione
Rileggendo l’articolo di Vanity Fair per intero mi son soffermato su questo splendido pensiero:
Ballmer’s key business philosophy for Microsoft was so antiquated as to be irrelevant. The Microsoft C.E.O. used to proclaim that it would not be first to be cool, but would be first to profit—in other words, it would be the first to make money by selling its own version of new technologies. But that depended on one fact: Microsoft could buy its way into the lead, because it always had so much more cash on hand than any of its competitors.
No more. The advantage that Ballmer relied on for so long is now nonexistent. Google has almost the same amount of cash on its books as Microsoft—$50 billion to Microsoft’s $58 billion. Apple, on the other hand, started the year with about $100 billion. Using superior financial muscle to take over a market won’t work for Microsoft or Ballmer anymore.
Credo che rappresenti la sintesi del fallimento di Ballmer. Lui che aveva detto ai suoi luogotenenti che il search business “non vale neanche un miliardo di dollari”. Lui che aveva detto che l’iPhone è così costoso che sarà un prodotto di nicchia: lo stesso iPhone che ora fattura più di tutta la Microsoft messa insieme.
Dieci anni fa era possibile essere in leggero ritardo e recuperare a suon di milioni il terreno perduto. Adesso invece non lo è più: se anche Surface & Co. facessero il botto, ad Apple basterebbe buttare qualche miliardo di dollari in marketing o riduzione del prezzo per far scomparire surface dalla superficie della terra. Un tecnico al comando non avrebbe fatto la stupida scenata di Ballmer con l’iPhone al Company Meeting, ma si sarebbe chiesto perché il 90% dei dev di Windows Mobile se ne era comprato uno.
Qualcuno può pensare che stiano correndo ai ripari, le voci di corridoio invece impongono ben altri facepalm.
Ragazzi, mala tempora currunt.