Welcome to my Jekyll world
Mentre la migrazione va avanti, mi limito ad appuntare qui i piani per il futuro di questa piattaforma.
Alla fine ho scelto Jekyll in quanto è la piattaforma di riferimento per le GitHub pages, una maniera di hostare pagine html (o jekyll) gratuite su GitHub. Per passare i contenuti mi sono scritto un’app in Java per convertire un dump del database SQL-server ottenuto in formato XML: cosa buffa, l’API che GoDaddy usa per esportare una query in XML l’ho scritta io diciotto anni orsono. Ovvero il codice buono invecchia bene come il buon vino. Avrei usato C# al posto di Java, ma non ho ancora installato Visual Studio e non so se voglio farlo su questa workstation; o per lo meno non ho scelto ancora quale versione installare. Ho dovuto scrivere qualche Java in più ma tra parentesi e commenti sono in tutto meno di settanta; codice ovviamente da buttare via appena finita la conversione.
L’unico problema di Jekyll è che sembra molto orientato al MarkDown (che poi ovviamente deve essere convertito in HTML!) e c’è chi è stato folle abbastanza da fare una conversione HTML –> MarkDown –> HTML. Però siccome gestisce anche i file HTML con un prologo per la parte metadata non proprio standard, ho scelto la strada più facile.
La schifezza di MarkDown è che non ho trovato ancora un editor soddisfacente e ho l’impressione che la gente spenda il tempo a scrivere i contenuti direttamente in MarkDown. Decisamente un passo MOOOOOLTO indietro rispetto al WYSIWYG di tool come Windows Live Writer.
L’altra schifezza di questa soluzione è che postare richiede un git clone di tutto il repository, inclusi file di immagine e altra bella roba.
Il mondo perfetto sarebbe quello in cui è possibile usare un tool come Windows Live Writer. Ho in mente già una soluzione-accrocchio: un piccolo server Web che implementa la MetaBlog API e semplicemente usi le API di GitHub per postare i file come necessario. Dovrebbe essere una cosa semplice che posso donare alla comunità.
-quack