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Missing the Mac
Prima di causare fraintendimenti vorrei precisare che del Mac non sento assolutamente la mancanza; a tratti ho l’impressione che tutto fili fin troppo liscio come se un BSOD si nascondesse inaspettato dietro l’angolo.
Però come è risaputo di alcune feature si sente la mancanza solo quando non ci sono più. Le più ovvie:
- il fatto che OSX riconosca le immagini ISO in maniera nativa; a questo si può sopperire tramite l’ottimo Virtual CloneDrive, tra l’altro pure gratuito. L’unica pecca è i file ISO sono rappresentati tramite l’icona di una pecora. Ravanando nel registry si può modificare l’icona con una più consona. Se si vuole risparmiare fatica si può scaricare direttamente il file .reg già preparato dal sottoscritto. Basta cliccare su questo link.
- mi piace molto il fatto che tutti di drive, rimovibili e non, sono linkati direttamente sul desktop. Personalmente tendo a preferirlo addirittura al wizard automatico che appare su Vista quando si infila un drive USB nell’apposita porta. A questa mancanza si può sopperire tramite Desktop Media, che fa la sua porca figura.
- mi manca tanto il two-finger scrolling del trackpad del Mac. A quanto ho capito è una questione di driver visto che su Ubuntu il trackpad è facilmente configurabile in questa maniera ma credo che sia una questione di brevetti e quindi devo riabituarmi al mondo bizarro di scrollare dei trackpad tradizionali
Altrettanto carini sono gli sfondi di default del Mac che mi hanno portato ad apprezzare l’archivio fotografico della NASA. Alcuni dei wallpaper di default come il seguente si difendono bene, ma il fascino della terra vista dallo spazio è imbattibile.
-quack
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I am a PM
Sono andato a pranzo non tanto per mangiare qualcosa, quanto per fare un break dalla ricerca dell’ennesima quadratura del cerchio con probabile nuovo nobel in arrivo.
E chi ti trovo in cafeteria? Sean Siler, il PM microsoft più famoso del momento…Devo dire che non l’avrei riconosciuto se non fosse stato per un ‘passante’ che ha attirato l’attenzione su di lui. Com’è piccolo il campus…
-quack
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Insonnia
Non si tratta di jetlag né si tratta di me. Ma dell’insonnia che si può manifestare in alcuni PC che di andare in sleep proprio non ne vogliono sapere.
La vicenda legata al mio laptop, che improvvisamente è stato colto da insonnia lieve, mi ha portato a scoprire qualche altra feature legata alla nuova gestione dei consumi di Vista e dividere i casi di insonnia in 3 grandi categorie (per ora).
Insonnia periferica: si verifica quando qualche periferica – che magari non implementa correttamente le specifiche ACPI/WWF/KKP/etc. – impedisce al PC di andare in sleep. Il PC ci prova, ma viene immediatamente risvegliato dalla periferica dispettosa. L’insonnia periferica si può curare potenzialmente in due modi. Il primo consiste nel disattivare tale funzionalità tramite BIOS; il problema è che tale soluzione è piuttosto onerosa nei confronti del risveglio in quanto la riattivazione di mouse e tastiera potrebbe richiesere più di qualche secondo annullando il vantaggio del tenere il PC in sleep. La seconda soluzione per l’insonnia periferica è quella di cercare il colpevole e renderlo innocuo. Le istruzioni sono in questo post edificante di Raymond Chen.
Insonnia da ibernazione: si verifica quando per qualche motivo l’ibernazione non è attivata ed al tempo stesso è attivata l’opzione di hybrid sleep. Ci sono tanti motivi per cui l’ibernazione potrebbe non funzionare, il più bizarro dei quali è legato all’ordine con cui i drive sono collegati ai vari controller (per chi ha più di un HD). Un aneddoto legato a questa casistica lo si può trovare in questo post altrettanto edificante di Beppe. La cosa positiva è che risolvendo tale problema in realtà se ne risolvono due.
Insonnia multimediale: l’ho scoperta ieri per caso sul mio nuovo e fiammante DELL STUDIO (è bello, lo devo ammettere). Siccome ero reduce da un ripartizionamento via parted magic, che meriterebbe una definizione a parte!, ed il problema aveva cominciato a presentarsi in concomitanza con l’evento, l’avevo diagnosticata erroneamente come insonnia da ibernazione: quando ho notato che l’ibernazione funzionava regolarmente mi sono ritrovato spiazzato. La solita ricerca su
ScroogleLive mi ha portato ad identificare la terza (e ultima?) casistica di insonnia che si presenta qualora una di queste opzioni è attiva:L’opzione è raggiungibile tramite le advanced power settings via il solito pannello di controllo. Nella diagnosi ho trovato un paio di indizi fuorvianti. In realtà il PC non viene “bloccato” dall’andare in sleep come si potrebbe pensare cercando di interpretare la frase “prevent idling to sleep”, ma viene immediatamente risvegliato subito dopo lo sleep; il secondo indizio fuorviante l’ho trovato nel log di sistema che recitava:
The system has resumed from sleep.
Sleep Time: 9/25/2008 2:25:39 AM
Wake Time: 9/25/2008 2:26:28 AMWake Source: Device -ACPI Power Button
E anche questo nuovo mistero è risolto.
-quack
Technorati Tags: Vista Power Options,InsonniaP.S. Arancio.
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…ware
Mi ha fatto sorridere la definizione di lackware fatta da Sirus per MSN messenger versione Mac.
Sullo stesso tema mi è venuta in mente qualche altra definizione:
Cancerware: quando vuoi installare un codec e ti ritrovi altri cinque prodotti senza volerlo. Il premio Cancerware spetta ad Apple per tutti i prodotti Apple per Windows.
Inutilware (variante: inutility): quando di un certo software non se ne sentiva davvero il bisogno. La palma d’oro spetta a Chrome, anche se heise.de lo bollerebbe come il peggiore degli spyware.
Illusionware: software basato sull’illusione che sia esattamente come lo descrive il marketing.
Viene in mente qualcos’altro?
-quack
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I am a PC again
Non è più un segreto che ho venduto il mio MacBook Pro ad una compaesana del mio paese d’origine. Che era così contenta che ne voleva comprare addirittura un secondo. Nel frattempo, mentre ero ancora in vacanza, ho comprato il nuovo portatile DELL con l’intenzione di trovarlo in consegna già ieri.
Trattasi di un DELL Studio 1535 refurbished e in quanto tale mi è costato addirittura meno del MBP comprato meno di qualche mese fa. La sensazione, date le caratteristiche hardware, è quella di un grosso upgrade (T9300, 4GB di RAM, un sacco di slot integrati, lettore di impronte digitali, display a LED). Visto che c’era preinstallata una versione a 32bit ho felicemente formattato e reinstallato da zero Vista x64: devo ammettere però che mi è sembrato particolarmente CRAP-free fatta eccezione per una dock simil Mac abbastanza pronunciata in cima allo schermo.
Sia chiaro che non l’ho venduto per tutti i guai elencati nell’apposita pagina, anche se la tentazione era fortissima quando ho letto alcuni commenti demenziali in giro, ma in quanto ho raggiunto in parte i miei obbiettivi: locazione gratuita (nel mio caso lautamente retribuita) di un mac per testare come si deve e da vicino la piattaforma della concorrenza. Nel frattempo ho scoperto che vivere multipiattaforma, laddove non ci siano evidenti vantaggi nel farlo, è uno stress quasi inutile.
Ora in pieno jet lag mi appresto ad installare gli applet indispensabili prima di passare ad Office e altre applicazioni “serie”.
As usual, queste le performance riscontrate dal tool di Vista:
A quanto pare le perf della scheda grafica del MBP sono decisamente superiori a quelle di questa ATI, ma c’è da considerare che non ho ancora installato i driver “ufficiali”: staremo a vedere se cambia qualcosa. Intanto il lettore di impronte digitali è davvero addictive. Non l’avevo mai usato come password manager, ma devo dire che vale veramente la pena farlo.
Nota di folklore: ieri, durante il viaggio da Francoforte a Seattle, ha viaggiato con me Carmen Consoli quì per un concerto. Io ero al 27G, lei era al 26E. Mi sono accorto di lei solo all’arrivo: il volto mi sembrava familiare ed una sbirciatina disinteressata ai suoi moduli del visto (CONS CAR) ha confermato la mia supposizione. Le ho chiesto un autografo ma ero sprovvisto di carta… mi ha chiesto che faccio e le ho accennato brevemente, chiedendo se fosse interessata a visitare il main campus. Ha chiesto ai suoi assistenti e pare abbiano detto di sì: per concordare l’eventuale visita mi ha chiesto di scrivere sul suo quaderno i miei recapiti. Ho come avuto la sensazione che l’autografo, nella sua accezione più generale, lo stessi lasciando io….
-quack
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Untangle Network Gateway
Questo prodotto, gratuito e open source, sembra essere mooolto promettente.
La lista delle feature è abbastanza lunga e interessante:
Productivity
Security
Remote Access
Alcune di quelle più “importanti” sono a pagamento (es. Remote Access Portal). La maggior parte però di quelle casalinghe sono totalmente gratuite.
-quack
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Vista annoyances resolved. Mac annoyances still not
Tempo fa è apparso un articolo molto interessante su TweakGuides che parla di alcuni fastidi di Vista e come sistemarli. Siccome ho trovato un suggerimento abbastanza utile riguardante l’indicizzazione – che di default indicizza tutta la cartella Users – passo il link sperando di fare cosa gradita. Visto che l’indicizzazione è un processo alquanto affascinante, passo il link a questo gadget carino che permette di “sbirciare” su cosa accade.
A proposito di annoyances e indicizzazione, è uscito l’aggiornamento 10.5.5 per Leopard. Tra le novità è stato migliorato SpotLight. I miei problemi col Mac invece restano tali. Anzi, peggio. Il primo tentativo di installare la 10.5.5 si è fermato così:
Il secondo tentativo è andato a buon fine. Ma il netbios non ne vuole sapere ancora di risolvere i nomi:
L’immagine ISO ancora genera Kernel Panic; però adesso a metà:
Da notare, oltre alla differenza di contrasto tra le due parti dello schermo, l’assenza della finestra che invita a riavviare il Mac:
Avevo letto da qualche parte che il 10.5.5 aumenta la stabilità del sistema. Forse sono semplicemente sfigato.
-quack
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Windows Live Writer Post Download Plugin
English version of these instructions.
Come promesso, questo è il post sul plugin da premio Nobel che mi sono auto assegnato.
Il problema: tempo fa cercando sul mio blog, ho scoperto che un post antico non si visualizzava correttamente in quanto l’immagine hot-linkata su WikiPedia era stata rinominata. Siccome la piattaforma ancora non supporta l’editing on-line (Всему свое время, direbbero i russi), l’alternativa era quella di aprire gli ultimi 500 post via Windows Live Writer, trovare quello giusto, editarlo e ripubblicarlo. Più facile a dirsi che a farsi ed il post è rimasto “rotto” per un bel po’
La soluzione (teorica): la prima soluzione è stata quella di suggerire al team di Windows Live Writer di supportare l’apertura di un post tramite PostId. Purtroppo il suggerimento non è stato recepito in tempo (vorrei sperare) ed io ed un paio di colleghi siamo rimasti con un palmo di naso.
La soluzione (pratica): armato di santa pazienza e di magico reflector, ho ravanato un bel po’ nel codice di Windows Live Writer ed ho scoperto che la magica funzionalità era a qualche API di distanza. Da lì è stato poi semplice: ho referenziato le giuste DLL, creato le 10 righe di codice necessarie per fare la magia e ho creato uno URI protocol handler (wlw://) per invocare il codicillo magico. Il tutto condito di un installer ed una UI frichigna, che poi in realtà altro non è che una semplice animazione visto che scaricare il post via webservice non è una delle operazioni più veloci del mondo ed ho dovuto renderla asincrona. Tutto qui? Non proprio. Nel momento in cui ho testato il plugin sul mio PC in ufficio per testare che tutto funzionasse su un PC “vergine”, ho scoperto che diverse versioni di DLL rendevano lo sforzo vano: da lì l’idea di invocare le stesse API usando la reflection: sicuramente meno safe, ma funziona e sono contento così. Dal lato server per esporre la funzionalità basta inserire un link della forma wlw://hostname.com/?postid=numeroPost per i post o wlw://hostname.com/?pageId=numeroPagina per le pagine.
Seguono un paio di screenshot che non renderanno sicuramente giustizia al lavoro svolto :
Un paio di note:
il plugin, misteriosamente, non funziona su x64. Non avendo un PC x64 nelle immediate vicinanze, non ho nessuna possibilità di rimediare.FIXEDil plugin potrebbe non funzionare correttamente se con WLW si gestiscono più blog sullo stesso PC (working on a fix, visto che la cosa interessa direttamente )FIXED- lo stesso è scaricabile dalla pagina download.
- infine il nobel-worth-plugin è certificato works on my machine, use at your own risk; se lo usate, fatemi la cortesia di dirmi brevemente se funziona
-enjoy
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Which color are you?
Contento di sapere che Steve sia in buona salute, sono rimasto un po' deluso per gli annunci a gran fanfare di qualche giorno fa. Quelli che come me si aspettavano un refresh dei vari mac sono rimasti a bocca asciutta; i più fedeli sanno già che ad ottobre (naturalmente!) uscirà qualcosa; tutti gli altri possono scegliere tra i nuovi colori disponibili: giallo limone, rosso fuoco, blue schermo:
A quanto pare non solo Apple non ha smesso di fare concorrenza sleale, ma ha cominciato ad essere più subdola: se prima il driver incriminato si chiamava USBAAPL.SYS, adesso sono passati ad un più inosservato gearaspiwdm.sys. Glisso sul fatto che StopBadware ha finalmente allargato la definizione di badware e questa ora include praticamente tutto il software Apple per Windows (i fan stiano tranquilli: Apple è già al lavoro; da cinque mesi).
Le vacanze intanto procedono tranquille: ho appena terminato un add-in per Windows Live Writer che con 10 righe di codice mi potrà permettere di vincere il nobel per la scienza. I dettagli in un post molto prossimo.
-quack
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OOF messages
Il mio messaggio di OOF (Out Of oFfice) di Outlook:
I will be OOF through September 19th
For ACT issues please contact xyz
For all other issues please contact zyx
Thanks
-Paperino
p.s.: Thank you for your email. Your credit card has been charged $9.99 for the first 10 words and $2.99 for each additional word in your message.Fino a qualche tempo fa erano piuttosto plain boring, poi un mio collega italiano - molto famoso per il suo humor involontario, ha cominciato a prenderci gusto e mi ha trasmesso la malattia. I suoi erano una sfilza di "for xxx issues contact yyy" e l'ultimo era una variazione sul tema "for Italian XYZ contact Paperino", dove XYZ poteva essere di tutto dalle "barzellette di Berlusconi sui gay" ai "suggerimenti per mangiare bene italiano a Seattle", ecc. Da lì è partita una gara non-ufficiale tra noi a chi lasciava il messaggio più simpatico in OOF. E il vizio mi è rimasto.
-quack
P.S. il volo Malpensa-Bari con EasyJet è stato più spassoso di quelli precedenti. EasyJet è una compagnia che tira fuori tutta la baresità inconscia dei viaggiatori. Baresi e non.
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Prima di partire per un lungo viaggio…
…il mio capo mi chiese di rilasciare una nuova versione di ACT. È successo quando finalmente ho trovato il tempo per fare l’annunciazione-annunciazione come da check-list programmata.
La mia risposta è stata che l’avrei fatto anche a costo di ammazzare qualcuno:
c’è stato qualche incidente diplomatico e i toni si sono alzati per cui un baco di sicurezza è stato escalato a livelli inaudibili (di quelli soliti che se uno ha accesso come admin può fare tampering, ma và) prima di rivelarsi un falso positivo.
Morale della favola anche la 503 è sfornata in “solo” 23+1 build. Applausi, applausi, applausi e ora si pensa alla partenza imminente di domenica. Il ritorno sarà addolcito da tanti fattori, uno dei quali il concerto di Carmen Consoli al Triple Door.
-quack
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Ancora in mia assenza
UPDATED
La vacanza alle Hawaii è stata un’esperienza stupenda, prossima alla perfezione: già perché da sfigato che sono, sono riuscito a beccare un raffreddore di quelli che non ti lascia dormire di notte e ti sveglia con l’aureola. Nonostante l’impiccio l’ultimo giorno l’abbiamo dedicato a fare snorkling sulla barriera corrallina: indimenticabile come pure giocare a beach volley su un banco di sabbia nel bel mezzo dell’oceano a decine di miglia dalla terra ferma. Incidentalmente io, insieme agli altri 20 avventori sullo stesso battello, sono la prova vivente che la congestione “della mamma” (mi raccomando, non fare il bagno prima di X ore dopo aver mangiato!!) non esiste: nell’acqua gelida della barriera ci siamo tuffati solo pochi minuti dopo un lauto pasto a base di cheeseburger (1.5 per la precisione).
Nel frattempo Google ha rilasciato la versione beta del suo browser Chrome; i soliti giornalai l’hanno definito “innovativo”. Forse per i TAB posizionati sopra la barra degli indirizzi (wow! Che genialata!). Forse per il fatto che ogni TAB gira in un processo separato (IE8? che scandalo!). Forse per la modalità di websurfing denominata Incognito che da Mountain View assicurano non essere un “Porn Mode” come le equivalenti feature di Safari/IE8 (IE8 essendo di gran lunga superiore )
Innovativa è senz’altro la EULA, come il buon Enrico fa notare, tendente a mettere il cliente in una posizione non proprio consona.
Forse un disclaimer del genere non sarebbe poi così insensato.
Dal punto di vista tecnico? Molto interessante l’implementazione del sandboxing disponibile solo per Windows, implementazione ben più restrittiva di quella di IE7/IE8 (quel maligno di Robert Hensing nota la grandissima somiglianza tra il paper succitato e una serie di articoli a firma di David LeBlanc). Implementazione non priva di bug (Beta? I don’t think so) incluso il tristemente famoso ‘Safari Carpet Bombing’. Il motore JavaScript, come fanno notare Adrian e pseudotecnico, è molto veloce.
Morale della favola: per i web-master sicuramente non si tratta di una bella notizia; il rendering non è identico – per quello che ho potuto provare in fretta e furia – a quello di Safari. Prevedo che finirà per rubare quote di mercato a tutti browser, ma la maggior parte della share verrà da Firefox (Chrome è più sicuro e anche più veloce!) nonostante qualcuno li definisca “complementari”. In Mozilla qualcuno digrigna i denti.
Per quanto mi riguarda IE8 ha le stesse feature che mi piacciono di Firefox 3.0, il browser più sicuro… per Mac! Considerando tutte le implicazioni dell’EULA e la mia naturale propensione alla paranoia non credo di cambiare abitudini di navigazione a breve-medio termine. E non si tratta di campanilismo.
-quack
Technorati Tags: ChromeP.S. non ho potuto fare a meno di notare i colori windowsiani del logo di Chrome.
Disclaimer: This post is not made in ChromeUPDATE: qualcuno ha analizzato come funziona il “sandboxing” low-IL style in lettura. Semplicemente ridicolo. Come pure un baco di questo tipo nel 2008; un buffer underflow/overflow di questo tipo non potrebbe neanche essere pensato, ancor meno codificato.
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Vado alle Hawaii
Vado alle Hawaii all’idroscalo non m’imbarcherò mai
Prendo l’autobus scendo all’ippodromo e da lì
Scappi alle Hawaii? Già
E quando arriva l’uragano che fai?
Giro in cadillac con gli hula-hula
dell’hi-fi. Caddero giù sincopati
giù per una scala di blues...
Tentarono una settima più disperata
No non era quella la serata
Si suonava per la paga
Mentre la malavita
Schioccava le dita
Concita do brazil
Pestava sulle nacchere
Sbuffando "Dura minga così",
vado alle Hawaii
Stra-Milano goodbye
Fammi un fischio e vengo via a zonzo con gli indigeni e i piedi sempre a bagnomaria
Vado alle Hawaii, da queste parti non ci pagano mai, prendo l’autobus, un bagno turco e poi da lì... Vado alle Hawaii mi lascio crescere la barba e vedrai, quante femmine, col paradiso nel tutù
Caddero giù sbilanciati colpa di una pinta di rhum
Tentarono una finta di blues disperata, mentre naufragava la serata, si suonava per la grana... mentre la malavita schioccava le dita era l’ora dello strip
Conchita tutta in ghingheri, sbuffava “Dura minga così”
Angelo mio, metanopoli addio, chiudi il sax e vieni via
A far baldoria ai tropici
A far baldoria ai tropici
A far baldoria ai tropici
Coi piedi sempre a bagnomaria!-quack
P.S. solo per il weekend “lungo”; speriamo non piova; si parte alle 5PM (PST)
Technorati Tags: Hawaii -
Quando la colpa è dell’Admin
È bello leggere che per una volta, il sistema inviolabile degli h4cker smanettoni, sia sotto “attacco”.
Ancora più bello è leggere la classica arrampicata sugli specchi:
If IT administrators won't secure Linux, it won't be secured.
(fonte)Wrong! Microsoft l’ha scoperto “solo” qualche anno fa con Blaster, Nimda, Sasser, ecc. Anche allora le vulnerabilità erano state patchate con abbondante anticipo.
In vena di citazioni, come non dimenticare questa perla profetica:
Intendiamoci: problemi di sicurezza ne abbiamo avuti anche noi, su Linux e su BSD. Non viviamo in paradiso. Tuttavia, non abbiamo ancora sperimentato situazioni veramente critiche come quelle prodotte da Code Red, Nimda ed altri virus.
(anche se potrebbe sembrare, non è Linus a parlare)
Sì, sì, come no. Tutta colpa degli Admin: il baco è già stato “fixato”
-quack
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Hug a developer
-quack
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Windows Home Server Iterazione Seconda
Il server che mi son costruito usando un barebone MSI Hetis 900 e un pentium D 820 è troppo rumoroso. Ho così deciso di sperimentare l’Atom che in assenza di ventole – a parte una minuscola ventola per tutto il case abbastanza silenziosa – è quasi completamente noiseless.
Per evitare di “prendere” in prestito un lettore DVD dalla workstation ho deciso di tentare l’installazione di WHS via chiavetta USB usando la guida Wiki pubblicata qui. È filato tutto quasi liscio: quando si è trattato di scegliere il tipo di installazione ho selezionato “nuovo server” e ad un certo punto lo script ha tentato di formattare anche la chiavetta USB contenente i file di installazione riportando un “catastrophic failure”. Anche se il contenuto della chiavetta è andato distrutto, e mi importa poco in quanto era stata appena formattata, l’installazione di WHS è andata a buon fine dopo il riavvio. L’episodio ha posto quindi la questione su come circumnavigare tale tipo di situazione in futuro; ho pensato che occorrerebbe una chiavetta USB “lucchettabile” in modo da prevenire scritture indesiderate. La soluzione è più semplice di quanto potessi in un primo tempo immaginare: micro-lettore SD di tipo USB e scheda SD da 2/4GB. L’unico dubbio è se un affare del genere supporti il boot via USB:
Considerato il costo contenutissimo (4.73$ chiavi in mano) ho deciso di fare l’ordine e testare di prima mano. Altre idee sul problema – più teorico che pratico – di proteggere un pendrive da scrittura sono più che benvenute!
Questi giorni metterò il nuovo server sotto carico e staremo a vedere se l’Atom disattenderà o meno le mie aspettative.
-quack
Technorati Tags: Windows Home Server -
Two-factor authentication
Quella della sicurezza al giorno d’oggi è una guerr e mmerda. Anche gli ultimi sfizi, quelli di prendere per i fondelli i phisher, sono diventati mode pericolose (colpevole!).
Per questo appena avevo letto questo post che spiega come usare la Paypal Key come token per VeriSign ed associarla ad un OpenID, mi sono affrettato ad ordinarla anche io nonostante OpenID sia moribondo: per 5$ il gioco vale la candela.
Provare il giochino dei numeri pseudo-casuali è divertente.
Ed a proposito di Two-Factor authentication, non posso fare a meno che consigliare questo post di Omar Shahine. Omar accenna anche all’uso di smartcard per me un po’ antipatico in quanto:
- richiede la presenza di uno smartcard reader. Su un Mac l’unica opzione è l’odiosa versione USB.
- ha la tendenza ad essere dimenticata nel lettore. Se la smartcard serve anche da badge (come appunto nel mio caso) la cosa diventa estremamente fastidiosa.
La soluzione più figa risulta essere la VeriSign VIP Credential ID, grande quanto una carta di credito ed adatta a finire nel posto più naturale del mondo, il portafogli:
Ora se solo Paypal decidesse di supportarle (magari a prezzo scontato come avviene per la security key) sarei un tantino più felice di adesso .
-quack
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Vacation quick check-list
Comprare i biglietti intercontinentalifattoControllare i documenti di viaggiofattoMantenere il blog aggiornato con le ultime mac-agnefattoPreparare la sessione “work” per lo stand-byfatto- Comperare i biglietti per il volo nazionale, varie ed eventuali in progress
- Avvisare il capo che si sta per andare via per due settimane OUCH
-quack
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Synchronizing Life
Carino.
-quack
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WinFS
Ed Bott ha scritto un interessante articolo intitolato «Why do you want WinFS?». Ne consiglio caldamente la lettura. Io invece prendo la palla al balzo per raccontare la (tanto attesa?) mia.
Innanzitutto su cos’era WinFS.
Uno dei “motti” passati di Microsoft è stato quello di “information at your fingertips”. Era stato partorito da BillG in persona, probabilmente in un momento di difficoltà mentre cercava qualche documento elettronico sparsi per i mega-giga del suo hard-disk. La visione si è poi concretizzata meglio in quella di un OS search centrico. WinFS voleva essere l’implementazione di quella visione, ma non solo. L’idea dietro WinFS era di esporre un Framework estensibile di oggetti (anch’essi estensibili) persistenti verso un contenitore opaco ottimizzato per lo storage di tali oggetti. Il contenitore opaco altro non era che una versione ‘speciale’ di SQL server. Anche se il contenitore a tutti gli effetti può somigliare ad un file system, non lo è. WinFS è l’acronimo di Windows Future Storage e non di Windows File System come qualcuno può credere. WinFS quindi si può pensare come l’insieme di tre cose:
- lo storage (SQL Server su NTFS)
- un Framework di oggetti desktop built-in (Document, Mail, Contact, etc.)
- un set di API per manipolare e fare ricerche su tali oggetti (WinFS API)
[Parentesi storica. Le API del punto 3. hanno una somiglianza formidabile con le più tradizionali API per fare ORM (Object to Relational Mapping). In Microsoft c’era già un team a cui era stata assegnata la missione di costruire il layer ORM per .Net e si trattava di ObjectSpaces. Per motivi ovvii quindi WinFS ha preso molto in prestito da ObjectSpaces fino al punto che le due codebase sono confluite in WinFS + Relational Provider, essendo quest’ultimo un “plugin” per le WinFS API che permettesse di mappare gli oggetti a mo’ di un ORM verso un DB SQL “tradizionale”. Durante la
coinfluizione (?)confluenza il team di ObjectSpaces ha cercato un altro posto al sole infelice e perplesso per il merge e proprio qualche settimana prima dell’addio definitivo ai monti si racconta che un manager abbia chiesto ad un suo sottoposto di rilasciare una versione “ridotta” di ObjectSpaces; il sottoposto non l’ha presa bene e visto che l’abbandono ormai era già dichiarato, un membro storico del team ha deciso di giocare una burla lanciando la seguente affermazione alquanto provocante sul tavolo: “questo team può riscrivere un ORM in 6 mesi mentre si è appesi in ufficio a testa in giù, bendati e con le mani legate dietro la schiena”. Il manager-sottoposto non l’ha presa bene ed ha cominciato ad urlare ed inveire. Chiusa parentesi storica]Per una serie di motivi poco interessanti il progetto WinFS è stato dapprima rimosso da Longhorn e poi definitivamente cancellato nella definizione data sopra, non senza aver rilasciato qualche beta.
La parte API-esca è diventata LINQ + EntityFramework; le funzionalità interessanti di storage sono state rilasciate con SQL 2005/2008, il Framework definitivamente abbandonato: in parole povere dal punto di vista del search (information at your fingertps) è risultato molto più “semplice” usare tecnologie di indicizzazione tradizionali basate su filtri pluginabbili che cercare di “normalizzare” formati come quelli di Office in continua evoluzione.
Dal punto di vista degli utenti WinFS non ha lasciato nessun vuoto in Vista. Dal punto di vista dei developer neanche, anche se il rilascio di LINQ non è coinciso con quello di Vista. Ciononostante molti – senza neanche sapere cos’è – lo vorrebbero in Windows 7. Forse solo per validare la teoria che Vista è stato un fiasco anche per colpa di WinFS.
-quack
Technorati Tags: WinFS