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Slashdotted
Non io chiaramente... dubito che i slashdotters capiscano l'Italiano, anyway.
Parlo del lavoro del mio team (PCA, virtualizzazione, ACT) che è alla fonte di un articolo apparso ieri (domenica) su slashdot. Ai maligni che commenteranno su questa frase:Microsoft says there are over 1,000 applications you can run on Windows Vista with few, if any, issues
ripeto con la battuta che ho fatto ad un mio collega: ma ci saranno 1000 applicazioni per Mac e Linux messi insieme?
Ovviamente scherzo e nell'articolo si parla di applicazioni testate o certificate. I numeri nella realtà sono molto meglio. Interessante soprattutto la parte dedicata ad ACT con tanto di screenshot. Mi son quasi emozionato anche perché se ne parla molto beneSempre su slashdot di ieri è apparso il link a questo articolo su un baco trovato in un major driver Wi-Fi per Linux. Cito questa frase:
"You may be vulnerable if you do not manually patch your MadWi-Fi driver," said Butti. Before making it public, he shared the flaw with the MadWi-Fi development team, who have released a patch. However, not all Linux distributions have yet built the patch into their code, said Butti.
Cioé la patch è pronta, ma non tutte le distro l'hanno applicata e preparata per l'update.
Mmmm Avevo detto in passato che:
[...]nel caso di Vista, un'unica entità commerciale - Microsoft(MS) - è responsabile di tutta la "filiera" (come il team Ferrari corse): a cominciare dal kernel per finire con il campo minato.Nel caso di Ubuntu la responsabilità è un po' distribuita. Cosa succede se si trova un baco di sicurezza in campo minato? Nel primo caso bisogna aspettare che MS prepari la patch; nel secondo caso bisogna aspettare che i campo-minato-linux-boys preparino la patch, la passino a quelli di Ubuntu, che a loro volta testeranno, ricompileranno la build e genereranno anche loro una patch.
cvd
P.S. sempre su SlashDot si parla di "National Projects Aim to Reboot Internet". Sembrerebbe davvero un lavoro per Julius.
-quack
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Tre personaggi in cerca di autore
Vorrei raccontare una storia ma per farlo bene devo spiegare chi sono i personaggi. I nomi sono fittizi, ma i fatti sono veri.
Julius
L'approssimazione fatta persona così reale che fa paura. Ricorda tanto un famoso cartello che diceva «New York abitanti più di 6». A Julius non si può fare nessuna domanda che richieda una precisione superiore a niente. Maldestro come pochi corre ogni giorno il rischio di finire su un giornale sotto un titolo a tre colonne «Julius, l'uomo che ha incendiato Internet» per aver messo un cavo di rete nella presa elettrica 110V (380V in Italia). Magro come un'acciuga, potrebbe avere il colesterolo a palla. Julius non è stupido, anzi ha un QI superiore di molto alla media: è solo semplicemente approssimato. La sua più grande sfortuna è quella di lavorare con Forrest.Forrest
L'essere umano complementare di Julius, come lo Yin e lo Yang. Forrest più che il suo vero nome è il suo soprannome perché ha fatto davvero tutto nella vita: ha scritto uno dei primi giochi per cartuccia per il Commodore 64, è stato campione di Karate nello stato del vattelapesca, ha conosciuto Kevin Mitnick e Bill Gates e potrei andare avanti per ore. Paranoico al punto tale di credere che l'universo è il database che Grande Fratello usa per raccogliere tutti i dettagli della nostra vita. Estremamente pignolo per una esacerbata passione dei dettagli: per 12 righe di codice ha scritto 20 pagine di documentazione per le quali sono stati necessari 2 meeting di un'ora l'uno coinvolgenti almeno 5 persone (giuro!!); crede ancora nel codice perfetto e se Bill Gates nel lontano 2001 avesse chiesto a Forrest una stima di quanto ci sarebbe voluto in termini di tempo per rilasciare Vista, Forrest avrebbe risposto candidamente 25 anni per la metà delle features (ma con degli ottimi unit test!). Quando Forrest legge il materiale scritto da Julius è capace di rilevare 120 inesattezze in 7 pagine per ciascuna delle quali crea un nuovo baco nel bug tracking system: molto spesso approfitta della sua pedanteria per forzare alcuni suoi personali punti di vista; la gente normale cede perché tra cambiare un commento e discuterne 3 ore non c'è davvero paragone. È appassionato di fai-da-te che è rilevante ai fini della storia.Paperino
Non c'è molto da descrivere ma nella sua percezione è 'equidistante' da Julius e da Forrest. Questo basta per godere di tutte le gag esilaranti che da bravi comici il duo Julius-Forrest può generare. Non va in palestra quanto desidererebbe e ciò sicuramente non lo rende uno Schwarzenegger.La storia
Julius decide di comprare una lavastoviglie ma pensa di essere in grado di installarla da solo; giustamente lavorare nell'hi-tech richiede skill decisamente superiori a quelle per il montaggio e l'installazione di una semplice lavastoviglie. In fondo si tratta di 2 tubi e un cavo, ma l'importante è non confonderli.
Conoscendosi bene però, Julius pensa di poter avere bisogno di un aiuto e considera dapprima di contattare Forrest. Ma se Forrest dovesse andare a casa di Julius, troverebbe almeno 120 inadempienze di sicurezza in meno di 7 minuti. Julius allora decide di contattare Paperino chiedendogli però se può dare una mano a trasportare la lavastoviglie in casa. Paperino è sorpreso ma accetta: non è Schwarzy, ma una spalla e un disco non si nega a nessuno. Giunto a casa di Julius Paperino nota che la lavastoviglie è già a destinazione. «Sono arrivato in anticipo - dice Julius - ma magari mi dai una mano ad installarla». Paperino afferra al volo che Julius ha paura di sbagliare i collegamenti e si mette al lavoro.
In America - non so in Italia - le lavastoviglie vengono vendute senza cavo elettrico. La fortuna ha voluto che - trattandosi di una sostituzione - era possibile riciclare il cavo usato da quella vecchia. Il problema però stava nel fatto che il cavo elettrico è di solito lungo un metro e la connessione va fatta sotto la lavastoviglie in corrispondenza esatta della porta. Le lavastoviglie sono fatte persiggillaresigillare (grazie Atidem!) l'acqua e quindi la connessione non è completamente problematica: Paperino chiede a Julius del nastro isolante ma Julius porge del nastro adesivo normale, l'unico che Julius di solito tiene in casa. La cosa cominciava a farsi complicata e siccome il negozio di ferramenta era probabilmente già chiuso, Paperino si offre di usare il nastro adesivo per un test veloce a patto poi che Julius compri il giusto materiale isolante e provveda a sistemare la connessione. Julius promette, la lavastoviglie funziona e termina il suo primo ciclo di lavaggio senza problemi.
Passa qualche giorno, nell'ordine di una decina.
Forrest raggiunge Paperino nel suo ufficio e chiede:«Che hai combinato alla lavastoviglie di Julius??»
«Ha preso fuoco, vero?»
«Come fai a saperlo??!?!»Technorati tags: Cazzate -
graficaMENTE
Ho un carissimo amico (Niko) davvero bravissimo con la grafica; anzi EC-CEZ-ZIO-NA-LE. Per il matrimonio di altri due amici (Nico e Antonella) ha realizzato
l'immagineil FOTO-MONTAGGIO per gli auguri.Se volete contattarlo fatemi sapere, prendo percentuali .
(Scherzo, ma intanto auguri agli sposini)
-quack
Technorati tags: Cazzate
P.S. questo blog comincia ad essere infestato di nitpickers. La cosa mi fa piacere perché mi accomuna con il mitico Raymond Chen, anche se d'ora in poi starò attento ad aggiungere una sezione "nitpicker" per ogni post.
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Cronaca di una installazione annunciata
Mentre spiegavo quali secondo me dovrebbero essere i criteri per la scelta di un sistema, un lettore ha tenuto a precisare che il confronto tra i software di video editing proposti come esempio per Windows e quello portato come esempio per Linux non reggeva in quanto avevo scelto il software sbagliato. Ammetto che nel caso specifico - trattandosi di un esempio - non ho fatto bene i compiti a casa e mi sono fermato al primo software letto su una rivista dedicata a Linux (Kino) e dichiarato alquanto inusabile.
(Lascio stare che questa è una cosa tipica del mondo Open Source e Linux in particolare: non c'è una "superdistro" o un software migliore, ma tutta una serie di software/distro in competizione e leggermente superiori alla media. Quindi non appena si cerca di criticare qualcosa che non va, ci si becca il consiglio tipico dell'esperto: "perché stai usando XYZ invece di ZYX" lasciandoti l'amaro in bocca e la sensazione di aver fatto da subito qualcosa di totalmente sbagliato. In realtà se così fosse bisognerebbe installare tutte le possibili permutazioni di X, Y e Z sul proprio computer laddove è possibile. E chi nega mente sapendo di mentire )
Appassionato di video editing, armato di santa pazienza e di Virtual PC provvisto di Ubuntu ho cercato di installare il famigerato Cinelerra citato nel commento. So già che installare di solito una applicazione su Linux è un compito ingrato ma per fortuna ci sono i repositories che tramite APT risolvono per il povero utente tutta la rete di dipendenze che il software che vogliamo installare richiede.
Prima amara sorpresa: Cinelerra non fa parte del repository standard (non so se ci sia qualche altro repository ma da povero utente questa cosa dovrebbe essere trasparente).
Il motivo è semplice: il repository è comunque gestito da esseri umani e non può chiaramente contenere tutto il software scritto nel mondo (anche se mi aspetterei che la migliore applicazione di video editing fosse lì).
Cerco l'applicazione su un motore di ricerca e scopro che il pacchetto per Ubuntu è già pronto per l'installazione. Devo solo digitare un comando in terminale (punti usabilità -10). Purtroppo il comando dà errore e allora ravanando ravandando finisco su un sito contenente il file .deb richiesto. Gioia e gaudio scarico il pacchetto e finalmente l'installazione comincia. Ma ad un certo punto mi becco un errore simile a questo:
Ovvero manca una libreria necessaria per cinelerra. Alcune di queste librerie sono fortunatamente presenti sullo stesso sito. Per altre l'unica opzione è quella di cercarle a mano e installarle. Il bello è che l'installazione di un pacchetto non ti dice tutte le dipendenze mancanti, ma come un compilatore Pascal che si ferma al primo errore, riporta solo la prima. Bisogna andare per tentativi e ironia della sorte anche alcune librerie hanno loro le loro belle dipendenze. A questo punto serve carta e penna per ricordare cosa diavolo si stava cercando di installare.
Tutto sarebbe quasi normale (informaticamente parlando) se non capita che ad un certo punto una delle librerie installate risulta ancora mancante. E mi sono ritrovato con queste due finestre di dialogo in apparente contraddizione:
Confrontato con l'impossibile mi sono bloccato: ironia della sorte a me il formato Quicktime 4 non interessa neanche, ma tanto basta per bloccare l'installazione di tutto il software.
Ho fatto un estremo tentativo usando le istruzioni riportate qui: http://www.kiberpipa.org/~gandalf/ubuntu/README
Ma sembra che la versione 6.10 di Ubuntu (Edgy) non sia neanche supportata (da pivello ho provato anche ad usare i link della Dapper).Alla fine per 'vedere' Cinerella in azione mi son dovuto accontentare di questo tutorial. Lasciamo stare l'interfaccia utente che somiglia a quella di una applicazione per Windows 3.1:
Per quanto riguarda l'uso, le funzionalità di base (editing, mixing, titling, ecc.) sembrerebbero esserci tutte ma dubito che possa essere lontanamente paragonabile con il più scarso dei pacchetti per Windows (Pinnacle Studio) ormai in super-discount a cifre sotto i 20$.
Continuo a pensare che un sistema operativo debba essere un layer abbastanza trasparente per l'utente e che ne cerchi di semplificare la vita: l'utente non usa il sistema operativo, ma le applicazioni che vi ci girano. Ubuntu - per quanto abbastanza user friendly - non mi sembra un'alternativa valida almeno per il videoediting a meno che non si consideri la challenge di installare e usare le applicazioni parte del divertimento. L'usabilità è un'altra cosa e sull'argomento ci torno volentieri.
-quack
P.S. durante l'esperimento (riproducibile come tale in toto con una installazione fresh di Ubuntu 6.10) il server grafico X è crashato almeno quattro volte.
Nel frattempo mi è apparso di nuovo questo messaggio:
e cliccandolo a sorpresa mi ritrovo:
di questi 29 sono update di sicurezza che sommati ai 71 della volta precedente fa un totale di 100 update di sicurezza in poco meno di 6 mesi. Ma siamo davvero certi che Linux sia poi così sicuro???
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Apple ritarda il rilascio di Leopard in Ottobre
È ufficiale e ora mi toccherà aspettare più di qualche mese per verificare le mie profezie.
Tutta colpa dell'iPhone (secondo Apple); certe volte anche una fonte inaffidabile come digitimes le azzecca (un orologio fermo segna l'ora corretta due volte al giorno) nonostante Apple - come da suo solito - ha provato a smentire contro la palese realtà-quack
P.S. non voglio assolutamente infierire, ma sono curioso di sapere che ne sarà di affermazioni come questa:
Attualmente quel che si può supporre è che Leopard ben difficilmente non sarà pronto per l'11 di giugno, data di inizio della WWDC. Un "no show" del nuovo Mac OS per quella data, che segnerà molto probabilmente anche il lancio di iPhone, determinerebbe una serie di conseguenze di una gravità tale da rendere difficilmente ipotizzabile uno scenario che comporta il differimento oltre la conferenza mondiale degli sviluppatori.
o come questa trovata qui:
bufala gigantesca.. leopard prima di giugno sarà in vendita.
Se lo spostassero ad ottobre perderebbero credibilità.Technorati tags: Apple -
Vista fa schifo, ma Linux è peggio
PREMESSA: il titolo del post non rappresenta il pensiero dell'autore di questo post (Paperino) ma un riassunto fatto da Paperino (e quindi opinabile) del post linkato. Le opinioni di Paperino su alcuni aspetti di Linux sono esplicitate altrove nel blog. L'autore consiglia l'incauto lettore di saltare i post ad alto ma involontario contenuto di trollaggine.
Riassumo quanto si può leggere qui.
Scrivo questo documento in OpenOffice su Kubuntu blah blah blah questo Linux è un sistema operativo serio perché se fai una cazzata ti tocca formattare tutto e ricominciare blah blah blah Vista invece fa cagare e non funziona neanche il modem blah blah blah Linux invece è fighissimo guarda ‘sto video blah Blah Blah
Blah Blah Blah
Blah Blah Blah
Blah Blah Blah
Blah Blah Blah
Blah Blah Blah
P.S. EsseEmme voleva mandare degli screenshot, ma l'upgrader di Kubuntu non ha funzionato e ha danneggiato il kernel. Dovrà reinstallare tutto e nel frattempo ha perso tutti i dati salvati
Il PS fa parte del post originale. Se non altro c'è da apprezzare l'onestà dell'autore.
Technorati tags: Cazzate -
Catchup post
Preso nella morsa del lavoro eccessivo e scadenza imminente mi sono sfuggiti un po' di post interessanti che avrei voluto approfondire riguardo la sicurezza.
Il primo è dedicato a VBootkit. Anche se Schneier - vabbé è uno di quelli che linka Gutmann - dice che c'è del codice che lo dimostri e che non è teorico, le implicazioni sono diverse da quelle che purtroppo si leggono in giro. Il link originale, dove c'è una descrizione di VBootkit è questo.
Il secondo post, sempre dedicato ai rootkit, si chiama "The Game is over" della mitica Joanna Rutkowska. Il post è da leggere e studiare; io lo condivido al 100% anche se gli scenari descritti sono più che altro teorici e per paranoici hardcore. Joanna dice che - sempre teoricamente - una volta sgamato un rootkit non c'è altra scelta che comprare un nuovo PC; il rootkit potrebbe aver modificato infatti il BIOS e reso la formattazione completamente inutile. A voler spingersi oltre, nessuno ci garantisce che un nuovo PC possa non essere già infettato (ricordo l'episodio degli iPod con virus). Food for thought come si dice da queste parti.
Infine un altro post alquanto interessante di Alex Ionescu intitolato "Why Protected Processes Are A Bad Idea"; il post è interessante (finalmente qualcuno che dice qualcosa di originale oltre alle m*****ate di Gutmann) ma alquanto discutibile ed io ho le mie idee a riguardo.
Le mie riflessioni su questo canale a breve; intanto consiglio una lettura approfondita dei tre post.
-qu@ck
Technorati tags: Security -
Meeting: tecniche di sopravvivenza
Avevo promesso di tornare con un post sull'argomento "essere un bravo elemento di controllo". Quasi nove anni di esperienza in una società come quella in cui lavoro in un paese pragmatico come gli Stai Uniti mi hanno permesso di imparare a riconoscere una reazione a catena improduttiva e sviluppare tecniche pseudo-scientifiche per tutte le occasioni. Se c'è qualche PM in ascolto è chiaro che sto scherzando e negherei tutto anche sotto tortura. D'altra parte il PM lo sa che PM sta per Professionista del Meeting. [1]
Tecnica 1: Sopravvivenza del pranzo. Una delle cose più antipatiche che possa capitare è un meeting (anche più) ad ora di pranzo. Per evitare seccature mi son creato sul mio account exchange un meeting giornaliero per "il pranzo" di 90 minuti (non li uso tutti ma mi piace poter avere la flessibilità di uscire un po' più tardi quando devo lanciare un batch a lunga durata). Capita che qualcuno provi ad ignorare tale meeting tentando il famoso double booking. E questo porta alla tecnica numero due.
Tecnica 2: Sopravvivenza da double-booking. Quando si riceve una meeting request ci sono 2 possibilità: si è tra gli elementi optional o quelli required. Nel primo caso la soluzione è semplice, si bidona quello optional e si presenzia quello required. Se entrambi sono categorizzati come a presenza required, si da diritto di prelazione a quello organizzato prima (chi organizza dopo e non cerca di centrare i buchi non ha il mio rispetto ). Ovviamente nei meeting per il pranzo sono required (come la piramide di Maslow teorizza).
Tecnica 3: Mai arrivare in orario ai meeting. Per anni l'ho inutilmente fatto. Ci sarà sempre qualcuno - senza cui il meeting non può cominciare - che arriverà in ritardo. Tanto vale, se c'è qualcosa di più importante da fare, essere quel qualcuno.
Tecnica 4, FONDAMENTALE: Del «let's take it offline». Una delle frasi più importanti da tenere a portata di mano. Molto spesso capita che due o più elementi dirottino la conversazione su dettagli irrilevanti ai fini del meeting. La frase magica riporterà ordine ed eviterà che qualcuno pronunci l'incantesimo "discutiamone in un altro meeting, organizzo io". L'ho già detto che questa tecnica è FON-DA-MEN-TA-LE?
Tecnica 5: Della priorità decadente. Se in un meeting vi capita di vedere che qualcuno giochicchia con il laptop o con lo smartphone, mentalmente abbassate la priorità del meeting per la volta successiva.
Tecnica 6: Del capo lavora per noi. Più si sale nella scala gerarchica, più si controlla, meno si "produce". Se sto "producendo" il capo sarà ben lieto di prendere il posto mio.
Tecnica 7: Della buona organizzazione. Molto spesso capita di essere io l'organizzatore del meeting. Spendere 30 minuti prima del meeting significa spesso rompere la reazione a catena in corso e quindi un quadagno netto superiore ai 30 minuti. L'ideale è un foglio singolo che riassume gli obiettivi, le opzioni, i pro e i contro di ciascuna opzione e le priorità decisionali (se il capo supremo dice no ad esempio, "game over" per tutti, la catena è rotta).
Spero questo manuale di sopravvivenza vi torni presto utile, ma non prendetelo troppo sul serio. Potrebbe nuocere gravemente alla
salutecarriera.-quack
Technorati tags: Cazzate
[1] In realtà nel gergo IT qui in USA sta per Program Manager. -
I pregi di Firefox
Premessa: non uso FireFox per navigare (in inglese si dice "once bitten twice shy") a maggior ragione da quando Vista ha introdotto il Protected Mode per Internet Explorer. Per chi non lo sapesse il Protected Mode fa girare IE in una sandbox che citando wikipedia:
with even lower rights than a limited user account. As such, it can only write to the Temporary Internet Files folder and cannot install start-up programs or change any configuration of the operating system without communicating through a broker process.
La sandbox è secondo me una 'invenzione' formidabile: per intenderci la sandbox è la barriera che ha tenuto a bada su Vista "i cursori mannari" - tanto discussi in questi giorni. Purtroppo come già detto il Protected Mode funziona solo sotto Vista e solo per Internet Explorer (avrei tanto sperato che la nuova versione 3.0 di FireFox introducesse un concetto simile, ma probabilmente ed inevitabilmente accadrà in futuro). Per chi vuole una sandbox più "fai da te" per farci girare IE su XP oppure FireFox può usare Sandboxie che può far girare in sandboxing non solo i browser ma anche qualsiasi altra applicazione. La sandbox ovviamente per eccellenza è un Virtual PC, ma Sandboxie funziona molto bene senza l'overhead di tutta una macchina virtuale. Se usate FireFox/Opera o navigate su Windows XP, ve lo consiglio caldamente: la versione basica è gratuita.
Un altro motivo per preferire Internet Explorer (o Safari) a Firefox è il supporto della UI nativa. Purtroppo è difficile scrivere una applicazione multipiattaforma che abbia il 'look and feel' ed i pregi di ogni piattaforma su cui gira. Di questo ne ha parlato Jeff Atwood in questo post, con il quale sono d'accordo al 100%.
Ma i pregi di FireFox? Alcuni plugin niente male. Ovviamente non è tutt'oro quello che luccica e questo link propone una lista di plugin da evitare. Visto che installare FireFox (in una virtual machine separata ovviamente) è qualcosa che non potevo più evitare (per verificare le modifiche al CSS) ho pensato di testare anche FireBug: devo dire che è davvero comodo soprattutto in virtù del fatto che la "Internet Explorer Developer Toolbar" - anch'essa scaricabile gratuitamente - è ancora in beta e non sembra fornire quella funzionalità di "modifica al volo del CSS" con anteprima immediata disponibili in FireBug.
Infine un altro FireFox-plugin interessante è BBCoder suggeritomi da Pseudotecnico in un commento. Funziona anche con Community Server che è la piattaforma su cui gira questo blog.
-Enjoy!
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Nuovo blog sul blogroll: una vita da mediano
Con molto piacere ho scoperto il nuovo blog di un amico (a lui l'onore delle presentazioni) conosciuto con l'alias Ampere73. Cito:
Taciturno, pensieroso talvolta inafferabile, ma sempre leale, coraggioso ed instancabile.
Sono io cosi? forse in parte si, forse in parte vorrei esserlo.[...]
Ora vi lascio, ma ricordatevi che se chi legge è scemo, chi scrive lo è ancora di più!!!!
D'ora in poi please be careful con espressioni tipo "vacca ladra".
In bocca al lupo (o alla vacca?).
-quack
P.S. certe storie imbarazzanti di gioventù, le teniamo per noi, vero?
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Meeting a reazione
Cosa c'è peggio dei meeting a pettine? Quelli a reazione!
Funziona così: un evento esterno, di solito molto piccolo, scatena il primo meeting. Tutti pensano che è una buona idea ed al meeting viene invitato un numero congruo di persone (mai meno di venti). Durante il meeting ognuno dice la sua ma il meeting - in tutta la sua maestosa durata di almeno tre lunghe ed estenuanti ore - porta sul tavolo tante idee che purtroppo il meeting non consente di analizzare a fondo (che peccato!). A questo punto la reazione comincia: sembra sempre un'ottima idea quella di delegare a dei volontari l'organizzazione di altri meeting satellite in cui sviscerare le varie idee, ecc. ecc. ecc. La reazione è cominciata e spesso in ciascuno di questi meeting satellite si decide che è necessario rivedersi almeno un altro paio di volte, in un'ora si può fare poco, ecc. ecc. ecc. Altri meeting finiscono sul calendario, la produttività diminuisce. Questo a sua volta mette a rischio la scadenza più vicina (giuro che è successo!) e chi gestisce il prodotto ovviamente vuole vederci chiaro: status meeting ogni due giorni per non rischiare. Il tutto potrebbe esplodere se non ci fosse l'elemento di controllo: il sottoscritto è uno di quelli; il mio compito segreto - oltre a quello di ridurre gli attriti intra-meeting al minimo per puntare a minimizzarne durata e numero - è quello di bloccare il perpetuarsi della reazione. Le mie tecniche sono alquanto variegate e come tali non possono essere spiegate nei confini di questo post.
-quack
Technorati tags: Cazzate -
Sull'etica
È la seconda volta in pochi giorni che qualcuno mi chiede cosa ne pensi di questo argomento immagino in relazione al fatto che parli spesso di Windows Vista pur avendoci lavorato direttamente (alcuni pezzi di codice di .Net erano miei) ed indirettamente: qualcun altro mi sembra abbia suggerito che sia un po' come chiedere all'oste se il vino è buono.
Allora forse - spero una volta per tutte - è arrivato il momento giusto di dire la mia anche su questo.
Innanzitutto credo di non aver mai detto che il vino è "buono": buono è un aggettivo troppo soggettivo; quello che per qualcuno è buono per qualcun altro fa semplicemente schifo. Ho parlato spesso di "qualità" (intese come caratteristiche, features) del vino: se dico che è rosso esprimo un giudizio oggettivo. Se dico che Vista è il primo sistema operativo di massa che introduce il prioritized IO e che è una qualità positiva, l'affermazione è direttamente verificabile. Stessa cosa quando parlo degli ottimi risultati ottenuti grazie all'implementazione del Security Development Lifecycle: il fatto che Symantec - che non vede Microsoft di buon occhio - sia d'accordo la considero una prova dell'oggettività dell'affermazione.
Altre volte mi sono spinto in qualche confronto tra "vini": sono stato sempre attento ad evitare confronti su qualità soggettive confrontando esclusivamente qualità in qualche modo misurabili (si può misurare l'attenzione di un OS alla sicurezza? Secondo me si ed in maniera abbastanza oggettiva).
Ho sempre dato spazio a tutti i commenti (che modero esclusivamente per via dello spam) perché credo nella discussione libera: mi limito a 'censurare' lo spam e le offese personali (finora mai successo e di qualcuna è rimasta traccia). Capita spesso che la gente derida quello che scrivo ma ciò nonostante mi sforzo sempre di cercare un dialogo e capire. Questo sono io, questo è il mio stile, questa la 'mia' etica, questa la qualità di quello che scrivo.
Il che mi porta a spiegare sul perché lo faccio. Ho avviato questo blog per motivi personali: seguendo un corso di project management l'istruttore mi aveva fatto riflettere sull'utilità di avere uno spazio di raccolta (se ci sono abbastanza curiosi, mi spingerò anche a spiegare in un commento perché il nome stupido "ad Ovest di Paperino").
Con grande rammarico, ho cominciato anche ad accorgermi nel frattempo che la qualità del passaparola sul blog - spesso in buona fede - è piuttosto scarsa (due più due non sarà mai cinque, neanche per valori molto grandi di due).
Un esempio su tutti è il famoso "articolo scientifico" di Peter Gutmann: pur nonostante contenga diverse contraddizioni al suo interno (in campo scientifico una contraddizione è sufficiente ad invalidare tutta una teoria) è stato ripreso su più blog come se fosse verità inconfutabile; e lasciamo stare che Gutmann abbia dichiarato candidamente di non aver provato Vista (né di avere nessuna intenzione di farlo). Quando ho provato a fare notare questo mi è stato detto che "non c'è metodo scientifico che tenga, un CD che si sente male è un dato di fatto". Arrendermi? Mai: la passione per mostrare che due più due è quattro mi ha portato a scrivere questo post in cui dimostro che quel famoso CD non è mai stato ascoltato (in quanto non si può ascoltare su nessun computer).
Materiale come questo ciarpame (un altro esempio è tutto ciò che è stato incorrettamente etichettato come DRM) è stato usato - e viene ancora usato - per sconsigliare alla gente di comprare Vista; non ho nulla in contrario su chi da consigli sugli acquisti ma se tali consigli si basano su pregiudizi o peggio ancora su evidenti falsità penso che sarebbe "non etico" stare in silenzio e tacere.
Buona Pasquetta: godetevela anche per me, qui negli USA è giorno feriale.
-quack
P.S. Per chi finisse qui per caso e volesse approfondire, in questa pagina ho raccolto l'elenco dei miei post sulle "Bufale in Vista".
Buon divertimento!
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Microsoft è morta. Un'altra volta?!
1995: Netscape Navigator spopola, il web sarà il nuovo desktop, windows 95/NT4 l'ultimo sistema operativo, Microsoft è morta.
1997: Java di Sun spopola, la JVM sarà il nuovo desktop, windows 98/2000 l'ultimo sistema operativo, Microsoft è morta.
1999-2000: Linux 'spopola', Linux sarà il nuovo desktop, windows ME l'ultimo sistema operativo, Microsoft è morta.
2002: Google 'spopola', google sarà il nuovo desktop, windows XP/2003 l'ultimo sistema operativo, Microsoft è morta.
2007: AJAX 'spopola', il web 2.0 sarà il nuovo desktop, windows Vista l'ultimo sistema operativo, Microsoft è morta (secondo Paul Graham(*); non linko certa robaccia ).
Comincio ad intravedere un pattern. Che la Microsoft sia troppo scarsa a morire o troppo buona a resuscitare? Scusate se posso sembrare blasfemo, ma assicuro che sono cristiano anche io.
Buona Pasqua
-quack!
(*) Se cercate l'articolo originale in rete troverete questa frase:Their victory (NdP: riferita a AJAX, Google e MacOS) is so complete that I'm now surprised when I come across a computer running Windows.
Sinceramente non so in quale realtà parallela Paul Graham viva né se ha letto su slashdot che la market share di MacOS è in calo. Caro Paul, contento tu!
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Come scegliere un sistema
(Sempre secondo Paperino)
Chi mi conosce sa che sono una persona estremamente razionale che difficilmente, molto difficilmente, compra in base a principi esclusivamente estetici: fino a qualche anno fa andavo in giro con una mazda MX-3 porpora (simile a quella a destra, ma senza rifiniture sportive); la mia motivazione: era la MX-3 nelle migliori condizioni e col migliore rapporto condizioni/prezzo nel giro dell'usato oltre ad avere raffinatissimi interni in pelle. Per questo motivo non riuscirei mai a comprare un iPod se per un prezzo simile potrei comprare un prodotto con qualche feature in più come la possibilità di ascoltare la radio (decisamente molto utile in palestra per seguire le news sui vari schermi). Tale pragmatismo influisce nel definire i miei criteri per scegliere un sistema che sono i seguenti (ordinati per priorità):
Compatibilità software/hardware
Un sistema serve per la maggior parte del tempo a far girare il software/hardware che interessa. Con l'avanzare della tecnologia tutti gli ultimi sistemi operativi si sono dotati di una quantità di software di base fino a pochi anni fa giudicabile impressionante (browser, email, search, IM, ecc.) e da questo punto di vista i tre "maggiori" OS sono considerabili alla pari con un lieve vantaggio di Linux che di solito installa una suite di produttività di default (OpenOffice/KOffice). Siccome OpenOffice è disponibile anche per le altre due piattaforme il vantaggio potrebbe considerarsi davvero esiguo.Quando parlo di software però non intendo solamente quello che si installa di default con l'OS ma tutto quello è stato scritto o che è possibile scrivere per una determinata piattaforma: se si vuole un PC per giocare la stragrande maggioranza dei giochi sono scritti e ottimizzati per Windows; se si vuole fare video-editing c'è molta scelta per Windows, poca scelta per MacOS, scarsa scelta per Linux, ecc. Nota importante: poca scelta significa spesso minore concorrenza e prezzi più alti. Per esempio, sempre se vogliamo fare video editing un po' più serio ma non professionale, le prospettive sono (cito esclusivamente a memoria)
- Per Windows:
Premiere Elements 3.0 (costo ~100$)
Sony Vegas Movie Studio (costo ~100$)
Pinnacle Studio (costo ~100$) - Per Mac:
Final Cut Express (costo ~300$) - Per Linux:
Kino (?) (costo: gratis ma un po' inusabile)
Per l'hardware la situazione è molto simile: di periferiche compatibili per Windows ce n'è un'infinità; una parte di queste sono compatibili (leggi: vengono forniti driver) anche per Mac; una parte ancora più piccola è compatibile con Linux (esempio lampante questo post: hardware nuovo USB che su Windows va alla grande, su Mac non è riconosciuto e su Linux non è pervenuto). In generale poi ci si può scordare la possibilità di fare l'upgrade di una scheda grafica con MacOS. Mi vanto in vita mia di avere avuto pochissimi PC casalinghi (in ufficio la musica è diversa): i pochi che uso sono gli stessi di sempre ma aggiornati secondo la teoria del panta rei: una volta cambiando la scheda grafica, un'altra volta il monitor e poi ancora processore, scheda madre, hard disks (quanti!) e cosi via in un crescendo graduale e senza troppi sbattimenti riutilizzando sempre la stessa licenza retail. Certe applicazioni poi (come Media Center e le features per tablet PC) hanno la tendenza a darmi assuefazione.
Morale della favola: Windows, anche con Vista, rimane la piattaforma più compatibile che ci sia e ciò contribuisce a ridurne anche i costi; soluzioni ibride (come bootcamp e parallel) oltre ad essere costose (costo del software e costo della licenza di Windows) sono alla lunga impraticabili se la maggior parte delle applicazioni deve girare nel sistema operativo guest.
Se si ha la necessità di dover usare hardware o software specifico e compatibile con una sola piattaforma la scelta diventa obbligata e si può passare semplicemente alle conclusioni alla fine di questo post.
Sicurezza
Se facciamo un confronto tra Vista, MacOS e Linux non c'è davvero paragone. Ne ho già parlato in passato e non voglio ripetermi. Una cosa però voglio far notare: Vista - così com'è appena tirato fuori dalla scatola - è molto più sicuro di MacOS. Tra le 62 vulnerabilità di MacOS riportate in questa pagina ce ne sta una molto simpatica che riguarda lo stack della rete wireless e che permette ad un hacker di attaccare il Mac connesso via wireless da remoto senza che sia richiesto nessun tipo di intervento (molto peggio dei cursori mannari che richiedono alla vittima di visitare attivamente un sito web). Peggio dei bachi poi è la politica con cui Apple sotto questo aspetto tratta i suoi clienti: sorda ai consigli dei ricercatori di sicurezza tende a negare l'esistenza di vulnerabilità anche quando sono di pubblico dominio; di più: pare che l'azienda di Cupertino stia ancora cercando un super esperto sulla sicurezzato help provide guidance on security topics to all groups across Apple, and help teams design security into new cutting-edge features and technologies
Se non ci credete il post è qui, rigorosamente sul sito Apple. Insomma in questo settore Apple è ancora molto immatura e dal punto di vista della sicurezza tratta i suoi clienti in maniera molto superficiale[1] L'unico vantaggio di MacOS è che - con una penetrazione di mercato piccola e pure in discesa (fonte: slashdot) - quasi a nessuno interessa scrivere
softwaremalware per Mac. In parole povere, "nobody gives a ***". Questa è definita da molti "security by minority" e non mi sembra una via molto sicura.Sul fronte della sicurezza, Vista (con Internet Explorer 7 in protected mode) è secondo me la soluzione migliore anche se richiede, per un uso più spensierato, l'installazione di un antivirus (ormai ce ne sono di molto buoni gratuitamente). Ultimamente poi l'importanza dell'antivirus per l'utente smaliziato - quello a cui non interessa vedere i coniglietti danzanti a tutti i costi - sta diventando sempre più secondaria se si considera l'evoluzione naturale del malware (per fare un esempio, i cursori mannari colpiscono Vista solo se UAC è spento, si usa un browser diverso da IE, ecc.).
Usabilità
Terzo importante aspetto per l'acquisto di un sistema, sempre secondo la mia modestissima opinione. Su questo non ci piove, MacOS è da tutti considerato il sistema più usabile di tutti: c'è chi giura che solo comprando un Mac ha capito finalmente che per collegare la videocamera al PC ha avuto bisogno di comprare un cavo firewire!
Ma resta il fatto che alcuni miti sulla scarsa usabilità di Windows radicatisi nei tempi di Windows 95/NT 4 sono duri a morire (tipo che sia richiesta la deframmentazione, formattazione, BSOD, ecc.): io non deframmento da mesi - OneCare su Vista si occupa di queste cose in bassa priorità, così bassa che neanche ci si accorge; non formatto da mesi (quando compro un hard-drive devo), non tolgo virus, non disinstallo se non dopo aver provato qualcosa che non mi serve, non vedo schermate blu dai tempi di Windows 2000, ecc. D'altra parte con SuperFetch e ReadyBoost il sistema zitto zitto impara le applicazioni che uso più spesso, quando le uso e come le uso e cerca di auto-ottimizzarsi su mia misura.
Purtroppo il concetto di usabilità è ancora sconosciuto nel mondo Linux: io - utente 'esperto' - non sono ancora riuscito a capire come copiare un file dal desktop nel folder /bin usando gnome.Prezzo
Un laptop Vista Premium Capable con schermo da 15.4" costa sugli 800$; un laptop Vista Capable ormai si compra per circa 600$ incluso di OS; un desktop anche meno. Dell ha cominciato a vendere PC con Linux preinstallato ma incidentalmente costano più dei loro equivalenti Vista.Morale della favola: un Mac-laptop equivalente Vista Premium, con schermo da 13" costa 1300$. Se a questo si aggiunge il prezzo gonfiato del software (2x-3x) e dell'hardware (per hw non USB fino a 2x) ci si rende conto che comprare un Mac - a meno di non installarci su Vista per ammortizzare i costi del SW/HW compatibile - richiede un investimento economico non indifferente se confrontato a quello di un PC.
Estetica
Ma se paradossalmente un Mac con le stesse caratteristiche hardware e Vista incluso nel prezzo finisse per costare quanto (o meno di) un PC tradizionale? In quel caso e solo in quel caso considererei il fattore estetico ma questa la vedo un po' difficile: in generale - ma questo sono io - cerco di non identificarmi in quello che compro come purtroppo vedo spesso in giro fare. E se l'adesivino "Intel Centrino" contribuisce ad abbassare il costo per l'utente finale di qualche dollaro per me ben venga.DRM
Considero quello che la gente definisce inappropriatamente DRM un non fattore. Finora l'unico ecosistema che mi ha dato ampia libertà di godere dei contenuti in qualsiasi forma è 'targato' Microsoft. Ho regalato il mio lettore DVD da tavolo 3 anni fa: da allora guardo e registro la TV, ascolto la mia musica, usufruisco dei contenuti solo sul mio mediacenter che fa un lavoro egregio (qualche DVD me lo sparo pure sul mio laptop che con i suoi 15.4" è praticamente perfetto). Purtroppo qualitativamente non si può dire la stessa cosa di Apple (incidentalmente i paranoici del DRM tendono a consigliare soluzioni che non funzionano); cito:But the Xbox does your HDTV justice. Microsoft's Xbox Live marketplace has some movies in HD, and these look absolutely stunning—better than most broadcast HD, and almost indistinguishable from HD DVD or Blu-ray discs, which provide the best video quality available to consumers right now.
Conclusioni: data la razionale priorità che io do ai vari aspetti di un sistema, l'idea di comprare un Mac non mi è passata mai dalla testa. Questo non vuol dire che per me un Mac non abbia mercato[2]: la teoria della long tail ci dice che tutto può avere un mercato e come tale rispetto e capisco le scelte di chi compra un Mac o si costruisce un sistema Linux based. Penso inoltre che tutto ciò che è cool ma non è supportabile economicamente (il 68000, il PPC e altri esempi di tecnologie "superiori") prima o poi finisce per passare di moda.
Unico rammarico è che mi sarebbe piaciuto che fosse possibile provare MacOS senza comprare un Mac così come si può fare gratuitamente con Vista e Linux. Ma purtroppo non si può avere tutto dalla vita.
-quack
[1] Apple tiene tantissimo all'immagine di un sistema che "Just works" anche se questo significa negare l'evidenza: ricordo l'episodio delle batterie esplosive che ha richiesto un certo lasso di tempo per Apple per accettare l'esistenza del problema e porvi rimedio. Ad oggi si scherza ancora sul fatto che i Mac vengano venduti con corredo d'estintore
[2] se nel campo della grafica Apple aveva un buon mercato ora secondo me l'ha perso: per fare un esempio anni fa le versioni pro di Adobe Premiere uscivano prima per Mac e poi per Windows; ora la situazione si è capovolta con prodotti come Premiere Elements rilasciati solo per Windows
- Per Windows:
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Non disabilitate UAC
Leggo spesso in giro di gente che consiglia di disabilitare UAC per via della gran rottura che rappresenta. Il mio consiglio è quello di non farlo. La quantità di prompt di UAC i primi giorni di utilizzo di un nuovo computer con Vista può disorientare un po'. Ma dopo le prime settimane il numero di richieste si ridurrà ben presto sotto la soglia di rumore.
Se proprio DOVETE (tipo ve l'ha ordinato il DOTTORE) usate il tool a questa pagina e settate UAC in quiet mode.
Disabilitare UAC significa disabilitare il protected mode di Internet Explorer 7 e di fatto esporsi a rischi inutili come chiaramente spiegato in questo post del team di IE.
-quack
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Apple TV e il DRM
Solo pochi giorni fa avevo detto che Apple avrebbe supportato l'HDCP in Leopard. Leopard non è ancora arrivato ma qualcosa mi suggerisce che la mia profezia potrebbe essere corretta. A quanto pare Apple TV, un "media center extender" da $300, supporta l'HDCP. Ohhhhhh. Di più in questo video recensione su youtube: la frase incriminata è intorno al secondo minuto (1:54) quando il reverendo dice:
Incidentally if you plugin the apple TV into that switcher it will prevent itself from sending the video signal to it and I think it has to do with protected content (NdP: HDCP)
A differenza di Vista, in cui l'HDCP è supportato su schede grafiche di fascia alta e quindi l'OS resta usabile anche senza, Apple TV non lascia scampo. Provare a collegare Apple TV ad un HDMI switcher che non supporti l'HDCP semplicemente non funziona. D'altra parte Apple è ben nota per fare queste cosette di "nascosto" come accaduto in passato con l'introduzione su alcuni modelli del controverso TPM (Paolo Attivissimo ne parla in questi due articoli; Apple non si è MAI esposta ufficialmente per chiarire bene la questione che è rimasta per così dire appesa).
In realtà è quasi una follia spendere 300$ per un extender HD che ha solo una minima parte delle funzionalità di una XBOX 360 (tipo: non si può giocare a Fifa 2007 su Apple TV) e che secondo Engadget funziona così così. Cito:
Another issue we ran into is the 4GB file limit and 5Mbps bitrate limit for the media it does support. Not even Apple's own 720p HD trailers (8Mbps) have a low enough bitrate to play!
Anyway, ad ognuno le sue scelte e staremo a vedere.
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Windows Live Writer plugin: footnote
La palla di scrivere un post come quello di un paio di giorni fa, visto che il mio stile soffre da eccessi di "incisivi", è stata quella della formattazione delle note a piè pagina. I maligni si potrebbero chiedere chi me l'ha fatto fare. Anyway...
Onde ripeterlo senza farmi male, ho scritto un plugin per Windows Live Writer, il mio editor preferito. L'idea è semplice, cliccando su "Insert Footnote" compare questa finestra di dialogo:
In alto si sceglie il valore da mettere tra parentesi (quello che si vuole: un numero, una lettera, un asterisco) e lasciando la spunta in 'Copy to clipboard as well' il testo così formattato: [1] rimarrà nella clipboard pronto ad essere incollato a piè pagina.
Il codice dietro questa scemenza mi vergogno persino a condividerlo. In pratica non fa altro che generare HTML nella forma <sup>input</sup> senza alcun controllo. Il testo è limitato a 3 caratteri, quanto basta per mille note a piè pagina (se state scrivendo la Divina Commedia con Windows Live Writer, avete sbagliato tool). La parte più tricky riguarda il copiare il testo formattato nella clipboard. Purtroppo la clipboard per l'HTML ha bisogno di un po' di ciarle. In questo post è spiegato più o meno cosa fare. Io mi sono limitato banalmente a fare replace del contenuto tra StartFragment e EndFragment come da codice qui sotto:
public static string GetHtmlFragment(string htmlString) { string htmlFragTemplate = @"Version:1.0 StartHTML:000125 EndHTML:000260 StartFragment:000209 EndFragment:000222 SourceURL:file:///C:/temp/test.htm <HTML> <head> <title>HTML clipboard</title> </head> <body> <!--StartFragment-->{0}<!--EndFragment--> </body> </html>"; return String.Format(htmlFragTemplate, htmlString); }
Siccome funziona non me ne preoccuperei della scarsa qualità del codice (la formattazione sfasata è dovuta ai requirement della clipboard e la mia mancanza cronica di tempo). L'immagine per l'icona (rigorosamente 20x18) l'ho generata con InkScape previa purificazione via Paint. A quanto pare Windows Live Writer non digerisce bene i file che InkScape sputa di suo. Ecco il pulsante nel suo splendore:
Il file è qui. Le istruzioni sono semplici: scaricare e scompattare l'unica dll nel folder:
<Program Files>\Windows Live Writer\Plugins
Il codice è disponibile su richiesta! Non mi rimane che dire enjoy!-quack
Update: cogliendo il suggerimento di wisher, ho aggiunto un'altra opzione alla finestra di dialogo:
Add hyperlink crea un link interno tra la nota e il richiamo. Il problema è che al momento dell'incollatura Windows Live Writer fa pulizia dell'HTML e rimuove tutti gli attributi dal tag <a> ad esclusione di href. Per tale motivo visto che il funzionamento potrebbe essere leggermente contro-intuitivo, ho aggiunto una piccola demo d'uso in flash a questo link.
Mi scuso per i commenti che ho cancellato involontariamente insieme al post.
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Meeting a pettine
La settimana scorsa sono stato incastrato in quelli che chiamo meeting fiume. Una 5 ore senza soste pranzo incluso. Peró mi son reso conto che quella "a fiume" per un developer non è la peggiore configurazione di meeting. La peggiore è quella a pettine, una serie di meeting di un'ora intervallati da spazi di 30-60 minuti in cui praticamente tra fare il catch-up con la posta elettronica, le telefonate e le interruzioni personali si finisce per non scrivere mezza linea di codice (o carico di lavoro reale equivalente): esattamente come mi è successo lo scorso lunedì.
Morale: certe volte vorrei essere "calvo"
P.S. qualcuno è rimasto sorpreso quando ho detto che in uno dei meeting c'era poi il mio capo in mia vece; non dovrebbe essere il contrario? No, il segreto di un buon developer è di saper addestrare bene il proprio capo. E adesso vediamo se riesco a convincerlo a procurarmi un tablet-quack!
Technorati tags: Cazzate -
Fermare il progresso?
Leggo in giro, via blog di realtebo, che secondo Lucio Bragagnolo - che scrive per la rivista italiana Mac Insider - «ogni nuova versione di Windows è in realtà un passo indietro per il progresso dell’informatica e, in generale, di un uso più amichevole della tecnologia». Scusandomi in anticipo per la lunghezza del post, mi chiedo: ma si può davvero fermare il progresso?
Il punto del contendere è il presunto DRM di Windows Vista che, a detta di persone che riportano notizie (?) di terza mano, «tratta un Super Audio CD alla stregua di un "comune CD"». Ma sarà poi vero?[1]
Allora, nel suo articolo Gutmann dice testuali parole:
Say you've just bought Pink Floyd's “The Dark Side of the Moon”, released as a Super Audio CD (SACD) in its 30th anniversary edition in 2003, and you want to play it under Vista (I'm just using SACD as a representative example of protected audio content because it's a well-known technology, in practice Sony has refused to license it for playback on PCs). Since the S/PDIF link to your amplifier/speakers is regarded as insecure for playing the SA content, Vista would disable it, and you'd end up hearing a performance by Marcel Marceau instead of Pink Floyd.
(Tralasciamo per un attimo che Gutmann comincia la frase con "Say" che in tale contesto in Italiano significa: "Supponiamo")Devo ammettere che sono totalmente ignorante di tutte queste sigle e mi son chiesto: ma che cosa diavolo è un Super Audio CD?? Santa Wikipedia recita:
Super Audio CD (SACD) uses a very different technology from CD and DVD-Audio to encode its audio data, a 1-bit delta-sigma modulation process known as Direct Stream Digital at the very high sampling rate of 2.8224MHz — with the typical sampling rate present on audio CDs currently being 44.1kHz at a resolution of 16 bit.
[...]
Disk reading
Objective lenses in conventional CD players have a longer working distance, or focal length, than lenses designed for SACD players. This means that when a hybrid SACD is placed into a conventional CD player, the laser beam passes the high-resolution layer and gets reflected by the conventional layer at the standard 1.2 mm distance, and the high-density layer is out of focus. When the disc is placed into an SACD player, the laser is reflected by the high-resolution layer (at 600 µm distance) before it can reach the conventional layer. To the same point, if a conventional CD is placed into an SACD player, the laser will read the disc without difficulty since there is no high-resolution layer.
Ma come si ascolta un Super Audio CD allora? La stessa pagina più sotto spiega:
Hybrid Super Audio CDs (which include both a Stereo CD and a Super Audio CD layer) can be played back on CD players. To hear the Super Audio CD Stereo and on many discs the Super Audio CD Multichannel layer require the use of a Super Audio CD player.
As would be expected, Sony and Philips, as designers of the CD and SACD formats, have the most players on the market in many guises such as standalone players, combined DVD/SACD players, in-car players, and Sony's PlayStation 3 game console.
In parole povere per ascoltare un Super Audio CD, ci vuole un lettore apposito (tipo quello della PlayStation 3). Ma se volessi ascoltare un Super Audio CD sul PC (inteso in senso generico: Windows, Mac, Linux, *BSD, ecc.) cosa posso fare?
Incredibile a dirsi ce lo dice Gutmann stesso nello stesso pezzo di testo riportato sopra:
Sony has refused to license it for playback on PCsTraduco in Italiano perché mi sembra che anche i madrelingua abbiano difficoltà a capire la raffinatezza del concetto[2]: Sony si è rifiutata di permettere l'ascolto dei Super Audio CD sui comuni PC. Aggiungo che ciò è vero non a livello software, ma a livello hardware: cioé non troverete (almeno per ora) nessun player Super Audio CD per PC che possa permettere la riproduzione di un SACD se non in modalità CD. Quindi alla fine Vista, ma anche Windows XP, MacOS, Linux, *BSD e tutti gli altri sistemi operativi, trattano i Super Audio CD alla stregua di normali CD.
Per qualcuno quindi la prossima domanda potrebbe essere una dimostrazione di lettura del pensiero: ma allora che c'entra il DRM di Vista con i Super Audio CD? ASSOLUTAMENTE NIENTE!!! Ancora solo FUD e son ben felice (?) di ripetermi (tempo permettendo, consiglio di cuore di leggere l'articolo originale dell'ormai mitico Gutmann perché tra le righe ci sono altre perle di saggezza altrettanto interessanti)[3]
Ora in un ragionamento logico se la premessa non è valida (il DRM di Vista tratta i Super Audio CD alla stregua di normali CD), la conclusione non tiene (Microsoft con Vista vuole fermare il progresso).
Ma non mi fermo, voglio generalizzare e per questo facciamo pure due passi indietro. Verso la fine degli anni 90 - quando Internet cominciava a diventare estremamente popolare - la Microsoft decise di integrare un browser gratuito in Windows 98 e Windows 2000. L'idea è che non si può «comprare un PC ed avere ancora bisogno di acquistare qualche altro prodotto per poter navigare in rete e/o leggere la posta» (ed in questo Windows 95 era già un passo avanti in quanto non richiedeva il famosissimo Trumpet Winsock: e chi ha navigato su Windows 3.1 sa cosa voglio dire!!). Sappiamo come è andata a finire quella che fu la "guerra dei browser"
Qualche anno più tardi un qualcosa di simile è accaduto per "windows media player" dai tempi di XP in grado di riprodurre CD ed MP3; anche allora qualcosa deve essere andata storta se adesso per un bizarro succedersi di decisioni bizarre esistono le versioni "N" di Windows (quelle per intenderci vendute senza windows media player ma che nessuno vuole comprare!).
Cos'è cambiato in questi anni? Che finalmente nel 2007 - tribunali a parte - nessun sistema operativo viene rilasciato senza un browser (Safari su MacOS, Firefox/Konqueror su Linux, ecc.), un programma di posta elettronica o un media player (iTunes/Amarok/ecc.); e che presumo nel 2012 nessun sistema operativo verrà rilasciato senza quei tools per farci ascoltare o vedere i nostri film preferiti nella maniera migliore possibile.
Morale della storia? Se questo è - secondo Bragagnolo - "fermare il progresso" lascio giudicare ad altri cos'è meglio fare perché io sono davvero sconcertato; d'altra parte però se - secondo lo stesso mr. Apple in questa presentazione di 10 anni fa - qualcuno può ancora scegliere tra Windows e Mac il merito è anche di un "meaningful partner".
Non so voi, ma io certi «grilli parlanti»[4] - che basano il loro giudizio su dati fabbricati o illogiche farneticazioni- comincio a vederne in giro davvero tanti. Il mio consiglio è: next time think
differentbetter, but even better think with YOUR OWN head!-quack!!!
[1] La fonte è un già citato articolo di Gutmann chiamato "A Cost Analysis of Windows Vista Content Protection"; non lo linko, perché «scusatemi, ma certa robaccia non si può linkare». Per un'analisi approfondita di TUTTE le balle sparate da Gutmann nel suo articolo sul DRM consiglio vivamente questo articolo in inglese da parte di una rivista indipendente intitolato "Blame Vista?" (contenente anche il link all'articolo originale di Gutmann)
[2] L'articolo di Gutmann è citato a destra e a manca soprattutto tra i fissati del TC; per tale motivo chi parla di Vista citando Gutmann lo fa citando quelle che definisco fonti di terza mano.
[3] Si riporta che Gutmann abbia addirittura ammesso di non aver ne provato - ne aver intenzione di provare - Vista (fonte: http://blogs.zdnet.com/Ou/?p=429# da cui riporto testualmente: The researcher (NdP: Gutmann) who Bruce Schneier cites who in turn is widely cited in the media as an expert on why Vista DRM is so evil actually admits to never actually even touching Windows Vista). Per un ricercatore analizzare un fenomeno senza osservare direttamente... il fenomeno è uno strano modo di fare ricerca (l'ammissione pare fosse inizialmente inclusa nel testo originale)!
[4] Di solito tali grilli parlanti tendono a concludere i loro sermoni con un "se non comprate un XYZ/passate a ZWX entro 10 giorni vi cadrà un pianoforte in testa e me lo ha detto mio cugino" per cui grazie al cielo si fanno riconoscere facilmente But that's me.
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Libro sulla scrivania: Aprile 2007
Fedele al motto "il disordine è il mio equilibrio" mantengo da anni un ufficio ed una scrivania piuttosto caotica (prometto una foto in seguito!)
In cima alla pila - una delle tante pile - dei libri c'è il nuovo acquisto, Code di Charles Petzold, che Jeff Atwood definisce una lettera d'amore nei confronti dei computer (lo ammetto io non sono così folle, ma qualcuno potrebbe non essere d'accordo).
Il libro è molto bello e come nello stile di Petzold, espone con un linguaggio chiaro concetti che potrebbero risultare anche alquanto astratti. Belle e curate anche le illustrazioni, anche se dubito che finirò per leggerlo per intero, visto che molti capitoli parlano di logica booleana, interruttori e... codice.
Accattatavillo!
-quack