A Ovest Di Paperino

Welcome to the dark side.

  • Running

    Tempo fa per attrezzarmi per il WHS ho inserito nella wish list un display LCD pertelian. Che poi non ho più usato in quanto rivelatosi inutile sull’home server. Però il pallino di mostrare lo stato di download dei file tramite il mio client per FaucetPVR ce l’avevo da un sacco di tempo. Oggi, attrezzatomi di 30 minuti da sprecare, ho modificato il client affinché notifichi gli eventi sul display oltre che sulla Console. Il risultato è estremamente piacevole, con tanto di progress-bar grafica non visibile nella foto.

    CIMG6438

    Il display è dotato di una libreria .Net (fatta un po’ coi piedi, certi hardwaristi non impareranno mai!) per cui è stato davvero un gioco da ragazzi. La maggior parte del tempo l’ho sprecata spulciando la libreria che è documentata solo tramite un paio di esempi e che nelle sue API non valida neanche i parametri.

    Ficus, consigliatissimo per situazioni analoghe!

    -quack

  • Netbux

    Visto che l’argomento e’ diventato in topic dopo l’ultima discussione e’ ora di annunciare urbis et orbis l’arrivo del nuovo pargolo, un dell Mini-9 dotato per ora di un HD SSD da 8GB su cui ci sta girando molto allegramente la penultima build di Windows 7. Lo spazio libero dopo l’installazione del minimo necessario per il blogger girovagante su questo HD e’ ridotto all’osso. Poco sopra il mezzo GB tra mezzucci e trucchetti per recuperare i byte ad uno ad uno. La settimana prossima arriva il rinforzo via NewEgg dove pare ci sia un poster con la mia immagine con tanto di ceri a LED come antidoto scaccia-recessione.

    Cosa contribuisce al successo dei netbux? La disponibilita’ free_wifi_signquasi sempre gratuita di Wi-Fi dappertutto: Starbucks offre due ore al giorno (in realta’ poi non controllano) se si fa almeno un acquisto tramite Starbucks card ogni trenta giorni. Tully’s addirittura offre Wi-Fi free, ma segnali come questo qui negli USA (o perlomeno nei dintorni di Seattle o laddove ci sia un briciolo di economia rimasta).

    Perche’ la gente compra un netbuc? Perche’ un netbuc e’ _IL_ PC, piu’ personale di cosi’ davvero non si puo’. Perche’ un netbuk lo puoi portare dove non puoi portare un laptop, grazie anche al fatto che un SSD e’ molto meno delicato di un HD meccanico (motivo per cui ho scelto un Dell Mini oltre a quello di un coupon del 15%).

    Unico problema: il layout di tastiera per espatriati vista la configurazione dei tasti molto compressa non e’ per niente funzionale. Tocca scriverne uno ad-hoc e correggere tutti gli accenti di questo post.

    -quack

  • CanSecWest 2009

    Safari su MacOS è caduto in pochissimi secondi grazie al solito Charlie Miller; se si aggiunge che non è stato l’unico si può tirare facilmente il quadro della situazione pietosa.

    Sono seguiti (credo nell’ordine da quanto si legge fra le righe) Firefox e IE8/Win7, quest’ultimo parrebbe con molta più difficoltà.

    image

    E per favore cominciamo a chiamare MacOS/Safari con il giusto nome: “giocattoli”.

    Sì, sì certo non ci sono “virus” per Mac. A queste condizioni temo non ci sia gusto…

    -quack

  • Firefox vs. Me

    Mi piace tanto l’interfaccia molto user friendly di Chrome ma con molto dispiacere la versione 1.x non gira molto bene su Windows 7. Ho deciso di dare un’altra chance a Firefox a patto che fosse possibile rendere l’esperienza il più possibile simile a quella di Chrome: tab in alto, possibilità di fare una ricerca dalla address bar (le search bar sono secondo me diventate obsolete e con Win7 e il federated search lo saranno ancora di più) ed altre chicche. Devo dire che ci sono riuscito abbastanza bene, come si può giudicare da questo screenshot:

     image

    Già che c’ero ho installato qualche estensione gradevole. La lista delle mie preferite in rigoroso ordine alfabetico:

    • AdBlock Plus
    • BetterPrivacy
    • Chromin Frame
    • DownloadHelper
    • DownThemAll!
    • Extended Statusbar
    • Firebug
    • Fission
    • Hide Menubar
    • NoScript
    • ShowIP
    • Tab Mix Plus
    • Total ReChrome
    • User Agent Switcher

    Ho abilitato la ricerca via address bar usando queste istruzioni e rimosso la search bar usando le possibilità innate di customizzazione su suggerimento via chat di Edward. All’occhio poco attento la differenza è minima. Le uniche tre feature di cui sento la mancanza (anche se poco per la verità) sono la possibilità di estrarre i tab, la navigazione privata e la sandbox. Per le prime due pare che basti aspettare la versione 3.5. Per la sandbox che mi lamento a fare? Qualcuno da un certo orecchio non sembra davvero sentirci.

    Interessanti anche le nuove versioni di Chrome (la 2.0 è molto promettente) e di Opera; la guerra dei browser è più viva che mai.

    -quack

  • Tricky Answers

    Le mie risposte (quelle ufficiali):

    What do we call the first ten amendments to the Constitution? Bill of Rights
    How many amendments does the Constitution have? 10
    We elect a U.S. Senator for how many years? 6 years
    The House of Representatives has how many voting members? 435
    We elect a U.S. Representative for how many years? 2 years
    If both the President and the Vice President can no longer serve, who becomes President? The Speaker of the House (Nancy Pelosy)
    Who is the Chief Justice of the United States now? John Roberts
    Who wrote the Declaration of Independence? Benjamin Franklin(*) Thomas Jefferson
    When was the Declaration of Independence adopted? July 4th, 1776
    There were 13 original states. Name three. New York, New Jersey, New Hampshire, Delaware, …
    When was the Constitution written? 1787
    The Federalist Papers supported the passage of the U.S. Constitution. Name one of the writers. Publius, Hamilton
    What territory did the United States buy from France in 1803? Louisiana
    What did Susan B. Anthony do? She fought for the women right to vote (**) civil rights
    Who was President during World War I? Wilson

    (*) mi son confuso con il fatto che Franklin era il più vecchio tra il “comitato” della costituzione.
    (**) non so se la mia risposta sarebbe stata sufficiente

    La questione interessante è che verranno chieste quattro o cinque domande tra un pool di cento alcune delle quali relativamente facili (Chi è il presidente in carica? Bill Clinton, anzi no… Bill Gates!).

    Per principio di reciprocità questo è il test che somministrerei agli Americani che volessero acquistare la cittadinanza italiana:

    Pasta italiana

    Con un certo qualché di flessibilità ma non troppo: in fondo la percentuale di americani natii che conosce il nome della Speaker of the House è decisamente bassa.

    -quack

  • Tricky questions

    Domande di educazione civica americana:

    What do we call the first ten amendments to the Constitution?
    How many amendments does the Constitution have?
    We elect a U.S. Senator for how many years?
    The House of Representatives has how many voting members?
    We elect a U.S. Representative for how many years?
    If both the President and the Vice President can no longer serve, who becomes President?
    Who is the Chief Justice of the United States now?
    Who wrote the Declaration of Independence?
    When was the Declaration of Independence adopted?
    There were 13 original states. Name three.
    When was the Constitution written?
    The Federalist Papers supported the passage of the U.S. Constitution. Name one of the writers.
    What territory did the United States buy from France in 1803?
    What did Susan B. Anthony do?
    Who was President during World War I?

    Cercare le risposte su google è considerato barare. Le mie riposte (senza barare) domani.

    -quack

  • Autoironia

    blogging

    Blogging:

    Never before so many people with so little to say said so much to so few.

    Fonte: il mio spacciatore di poster preferito.

    -quack

    P.S.: Happy Pi-Day!!

  • Pane e libertà

    Piccolo spazio pubblicità locale

    Domani Dopodomani (domenica) e lunedì andrà in onda su RAI 1 la fiction Pane e Libertà sulla storia di Giuseppe Di Vittorio sindacalista delle mie parti a cui è stata dedicata anche una bellissima statua in una piazza del mio paese adorna di fiori ogni primo di Maggio.

    La fiction è girata in parte anche a Gravina con qualche comparsa di mia conoscenza.

    -Enjoy

    P.S. sarà Venerdì tredici ma ho tutte le intenzioni di chiedere un modem 56K alla mia admin per la connessione a internet:

    velocità

  • Brevetto numero 61440031

    Anche questo brevetto ha a che fare con la musica.

    Si tratta di un sistema e metodo per la riproduzione di brani musicali senza dispositivi elettronici battezzato all’uopo come zufolo vocale o fischietto labiale. Pare sia alla base della prossima versione di iPod, denominata iPod Whistle evoluzione dell’ultima incarnazione di iPod Shuffle: dopo l’iPod senza schermo, dopo l’iPod senza bottoni, finalmente l’iPod senza iPod:

    whistle

    Per la modica cifra di 80$ si potrà comprare il diritto esclusivo di zufolare qualsiasi motivetto senza dover neanche pagare i corrispettivi a SIAE, RIAA e soci: dopo le canzoni senza DRM sono in arrivo le canzoni senza file.

    L’iPod Whistle è completamente impermeabile e permette la riproduzione di zufoli musicali anche sotto la doccia. Pare che l’idea sia il parto geniale del nuovo CEO pro-tempore di Apple, l’italianissimo Carcarlo Pravettoni.

    -quack

    Fonte della foto.

    P.S. ok, ok, è solo per scherzare.

  • Trading Places

    Quando leggo notizie così provo ad immaginare come sarebbe l’informatica se Apple avesse il monopolio del S.O. desktop (ipoteticamente appellato come MelaSoft WindOXS):tradingplaces

    1. l’UNICO(*) modo per pubblicare applicazioni per WindOXS è tramite il WindOXS store. Pagando il 30% degli introiti per la tangente per il supporto logistico
    2. non si potrebbero sviluppare browser, programmi di posta et similia alternativi a quelli installati con il sistema (lookout express .2 e Internet OXSplorer .6)
    3. l’SDK di WindOXS sarebbe disponibile solo con la firma di una licenza strangolatoria in cui MelaSoft è l’unica a decidere vita e morte e boccare l’applicazione per chattare perché chi chatta può dire le parolacce!!
    4. per navigare su Internet l’unica opzione sarebbe usare i servizi di PIcM che approfitterebbe dell’esclusiva WindOXS per far pagare leggermente il doppio per il servizio di connessione
    5. Scrivere applicazioni che non piacciono neanche al PIcM porterebbe automaticamente alla perdita della licenza di sviluppo
    6. I developer potrebbero subire la concorrenza sleale di Geeglo: se Geeglo usa API non documentate va bene, se invece lo fa il developer sfigato è la fine
    7. Ad ogni aggiornamento di sistema ci sarebbe il rischio di vedere il dispositivo trasformarsi in zucca mattone qualora il furbetto di turno abbia tentato di bypassare le stringenti protezioni
    8. L’unico modo di copiare canzoni su WindOXS è usare MelaSoft IStunes.
    9. Tutti i dati da e per il WindOXS PC passerebbero solo via IStunes. Nessuna presa USB, nessun floppy, niente di niente.

    Stavo per dimenticare il punto dieci:

    WindOXS girerebbe solamente se HW MelaSoft; ma questo accade già, non c’è bisogno di un monopolio.

    -quack

    P.S. nel frattempo mi sto godendo i privilegi del rooting del GPhone:

    GPhoneRooting

    UPDATE: ciò che Apple toglie, Apple potrebbe ridare, così senza apparente ragione.
    (*) enfasi aggiunta alla parola UNICO. Pare spesso sfuggire quest’ovvia differenza.

  • Fargo 2, la vendetta di Redmond

    Episodio precedente.

    Fargo 2 la vendetta

    La saga continua? Inutile ripeterlo ma anche a Redmond sta nevicando più quest’inverno che in tutti i miei nove inverni precedenti. Ieri alle 3PM si poteva fare un pupazzo di neve ma alle 6PM sarebbe già scomparso. In Italia si dice che Marzo è pazzo…

    -quack

  • Mediacenter3 il software

    Dopo aver completato il setup hardware del giocattolo è toccato al firmware e poi al software.

    La nuova ASUS ha alcune delle opzioni BIOS più stupide che io abbia mai visto: è stata incapace di fare correttamente il boot da chiavetta USB (che funziona su tutti gli altri PC compreso il piccolo Atom) e nel momento in cui si dà priorità al lettore DVD rispetto all’HD in assenza di DVD il POST richiede la pressione di un tasto! Cigliegina sulla torta il down-clocking ha reso il sistema completamente instabile al punto che ho dovuto settare tutto sui valori di default: poco male, il sistema è ancora abbastanza salotto-friendly silenzioso e potente quanto basta.

    Software: ho installato la versione Home Premium di Vista per poi scoprire che non supporta il remote desktop (capita…). Siccome è importante poter fare manutenzione da remoto perché operare su uno schermo da 37” non è il massimo della vita, sono passato alla Ultimate e via il pensiero. È seguita l’installazione del TV Pack (in un certo senso mi sento un OEM autorizzato!) ed infine ho installato i driver del sintonizzatore ed ho potuto notare la qualità dei codec di default di Windows (MPEG2) rispetto al codec NVidia Pure Video. È seguita la lunga operazione di sincronizzazione dei canali visto che uno dei problemi di HDHomerun è che tale operazione è poco automatica e va fatta tutta a mano. Qualcosa è andato storto tra aggiornamenti Windows, configurazione e Vista Codec Pack e mi ha costretto a reinstallare i driver del sintonizzatore. Ieri sera a notte fonda ho poi completato la sincronizzazione tra i canali e la guida TV online.

    Tra i plugin il primo da installare è stato WebMedia per Vista: solita palla dal sito che richiede autorizzazione a spammare con un sistema di registrazione pure abbastanza antipatico. Per recuperare la password non basta l’indirizzo email ma anche ricordarsi tra i tanti quale username è stato usato. È seguito un primo giro tra bugmenot e poi la creazione di un indirizzo fasullo su 10minutemail. Il secondo è stato il tool personalizzato per lo scaricamento dei file da FaucetPvr. Seguirà il plugin più fondamentale di tutti: Karaoke for DirectX.

    Per ora sono estremamente soddisfatto dell’upgrade sotto tutti i punti di Vista.

    -quack

  • Cable management

    Il nuovo case è quello che si definisce un tight fit. Ho riciclato un lettore DVD-ROM più corto dei soliti ed il risultato è quello nella foto:

    DSC00146 DSC00147  DSC00149 DSC00152 DSC00153 DSC00154 

    Anche completamente aperto il sistema sembra abbastanza silenzioso. Domani installo il drive secondario e poi si parte con il software.

    -quack

  • Rendering

    Tempo fa avevo accennato ad un famoso pezzo di HTML che genera un output diverso in dipendenza del browser anche usando i pezzi più elementari di CSS.

    Eccolo:

    image Firefox 3.0.x
    image Safari 4/Chrome 1.x
    image IE 8

    Il file HTML lo si può trovare qui. E pensare che c’è chi sogna di poter sostituire Office con un po’ di HTML/JavaScript in un mondo in cui la proliferazione dei browser sta diventando la regola.

    -quack

    P.S. è molto plausibile che di CSS non abbia capito una vera mazza, ma mi sembra paradossale ottenere rendering così diversi con davvero pochi elementi.

    Update: Se non ci si vuol uscire pazzi consiglio questo post e questo tool.

  • Paperopoli MediaCenter versione 3

    In questi giorni sto mettendo insieme la terza versione del mediacenter che ospito in soggiorno.

    La prima versione era basata su una scheda madre con NVidia MX-440 integrata e processore AMD, incapsulati in un case Antec Aria e raffreddato secondo i piùAntec Aria fantascientifici accorgimenti aereodinamici presi paro paro dalla rivista online Silent PC. All’epoca ci girava una beta della versione 2004 di Windows Media Center edition ed era collegata al sintonizzatore digitale via uscita composita con tutte le degradazioni del caso, ma su un JVC 25” tutto aveva l’Aria della perfezione. 

    Tutto andava a meraviglia fino a quando è stata rilasciata la versione definitiva dei driver NVidia che erano così lenti da causare l’annullamento ufficiale del supporto della MX-440 in MCE2004. Mi son dovuto arrangiare con una scheda grafica a raffreddamento passivo ma nel frattempo le temperature mi lasciavano davvero perplesso. E così ho dovuto accantonare la lavatrice (soprannome che aveva ricevuto il PC per la forma cubettosa) in favore di una soluzione più semplificata.

    Ahanix D-Vine 6La seconda iterazione è stata una scheda madre GIGABYTE con scheda video ATI integrata nella speranza che dove NVidia aveva fallito, ATI avrebbe avuto successo. Ciò mi ha costretto al cambio di processore (ironia della sorte allora le schede madre con ATI integrate era più facile trovarle con socket Intel anziché AMD) e visto che c’ero ho scelto un case meno spartano e più soggiorno-friendly (conosciuti anche come HWAF), l’Ahanix D6 dotato di slot per 2 lettori DVD uno dei quali destinato alla riproduzione di DVD region coded con la regione sbagliata. Purtroppo anche in questo caso la scheda grafica integrata non si è rivelata all’altezza ed ho dovuto sopperire con una scheda grafica discreta: una ATI 9250 prima ed una NVidia 6200 dopo per via del supporto ai codec PureVideo con decoding supportato dall’HW. La scheda di acquisizione video sempre la stessa (PVR250 di Hauppage con codifica MPG2 hardware) e con un paio di HD nel tempo massacrati da ore ed ore di registrazione. Poi è arrivato il remodeling della casa, l’acquisto di un televisore LCD grande abbastanza e con il supporto dell’HD ed il media center ha cominciato a dare segni di vetustà. Il fatto di passare da una ricodifica A->D e conseguente perdita di risoluzione mi ha portato a cercare soluzioni parallele. E con il remodeling è arrivata anche una libreria/entertainment center in cui il case mastodontico ci sta molto-molto stretto. Per la sintonizzazione ho risolto via HD Homerun ma avevo tanta voglia di fare l’upgrade del sistema basato su XP a Vista da troppo tempo.

    Bene in questi giorni ho cominciato ad ordinare alcuni nuovi componenti che formeranno l’iterazione numero 3 del mediacenter degna di un OS come Vista. l’hec SECC 7K09Mi sono lasciato convincere dall’esistenza di un case decente come l’hec SECC 7K09 e dall’ottimo rapporto prezzo/presentazione: 50$ retail trovato in offerta a 25$ grazie ad un colpo di fortuna (open box da cui però non mancava niente).

    È stato affiancato dall’acquisto di una scheda madre ASUS P5N7A-VM dotato di GeForce 9300 integrata che a leggere i commenti dovrebbe essere in grado di poter sputare fuori video 1080p senza affaticare il processore, da RAM e da un processore molto leggero un Pentium E5200 Dual Core da far girare anche a meno del necessario per necessità di temperatura e rumore. Seguirà l’installazione di Vista e TV Pack 2008. Oggi è arrivato il case, domani dovrebbero consegnarmi la scheda madre ed entro giovedì il giocattolo dovrebbe essere completo. A battesimo avvenuto seguiranno le mie impressioni finali e se l’upgrade ne è valsa la pena.

    -quack

  • Sfondo Marzo 2009

    Ho scoperto da poco l’esistenza di Smashing Magazine, blog dedicato alla grafica e alla fotografia, ed alla sezione sfondi-calendari del mese. Questi quelli di Marzo 2009, io ho scelto questo:

    Sfondo Marzo 2009

    Peccato solo che tra i tanti formati già pronti non ci sia 1440x900. Poco male in certi casi basta solo pasticciare un po’ con Paint.Net

    -quack

    P.S. in questi giorni ho incontrato una piccola parte della delegazione italiana MVP Summit 2009 in corso nei prossimo giorni qui tra Seattle e Redmond. I più “sfortunati” sono stati assoldati per il pellegrinaggio mensile da Fry’s (lasciate l’indirizzo del vostro blog via email/commento!!). Qualcuno è riuscito ad invalidare (temporaneamente) 2 carte di credito con un solo “carrello”. Ho detto tutto

  • Open Document Mess

    Disclaimer: quello che scrivo è sempre e solo frutto del mio pensiero ma vale ancor di più in questo post.

    Dico la mia sulla questione dei formati aperti cominciando con uno sguardo al passato basato solo sulla mia memoria. Il monopolio di Office, a differenza delle teorie più o meno dietrologiche che circondano quello di Windows, è un monopolio che si è affermato in maniera commerciale. WordPerfect ad esempio negli anni a cavallo tra fine ‘80 e inizio ‘90 era il word processor standard de facto anche se oggi è difficile a credersi.

    La questione affonda le radici nel fatto che, anche se i formati dei documenti Office sono stati pubblici quasi sin dall’inizio, nel corso degli anni hanno subito modifiche drastiche in seguito al susseguirsi di nuove feature.

    Se ci si ferma un attimo a pensare un attimo con la testa da developer ci si rende conto che un file .DOC altro non è che la rappresentazione binaria serializzata del modello logico di un “documento Word” e tutte le sue feature (una lettera, un libro, un volantino). Il fatto è che differenti applicazioni supportano feature diverse e che la non-intersezione di queste difficilmente è vuota. Banalizzo con un esempio immaginario: supponiamo che Word supporti grassetto e corsivo, mentre WordPerfect supporti solo sottolineato e corsivo. Non tutti i documenti Word saranno visualizzabili in WordPerfect e viceversa; la cosa si fa più antipatica quando si considera il rilascio di nuove versioni. Non tutti i documenti Word 4 potrebbero essere visualizzabili con Word 3 e se WordPerfect 5 anche fosse stato capace di importare tutti i documenti Word 3 correttamente ci sarebbero buone probabilità che i documenti Word 4 diventino improvvisamente illeggibili. Inoltre è chiaro che se Word 4 offre una fantomatica opzione “stampa il documento in grassetto solo quando c’è la luna piena” in qualche modo l’opzione deve essere salvata nel documento anche se l’opzione ha senso solo per alcuni utenti di Word 4.

    Che bel casino? Non è ancora niente…

    La maggior parte dei developer a conduzione famigliare, non avendo risorse adeguate, difficilmente si procurava le specifiche ufficiali per implementare il formato soprattutto considerando che ai quei tempi Internet lo si sfogliava solo sulle riviste di telematica: molto semplicemente ci si fermava ad un lavoro certosino di Reverse Engineering con tutti i suoi grattacapi.

    Insomma un formato di questo tipo ha senso solo se complementato con l’applicazione che l’ha generato o successive versioni. .DOC v3 con Word 3.x e successivi, .DOC v4 con Word 4.x e successivi, ecc. Neanche la promessa di Bill Gates durante la metà degli anni 90 è servita a frenare l’inarrestabile processo evolutivo (pare abbia detto “non cambieremo mai più il formato dei file di Office”).

    Quello che è successo invece con ODF è alquanto strano per tanti motivi e sempre secondo la mia interpretazione. Bisogna tenere in mente che dietro OpenOffice ci sono due aziende come Sun e IBM, la seconda delle quali ha sempre sofferto molto nell’essere causa di entrate nelle casse della Microsoft; una prova di quello che dico è il famoso tasto Windows mai comparso sulle tastiere dei ThinkPad prima della vendita della sezione PC alla cinese Lenovo. Alquanto buffo, da un’azienda ci si aspetterebbe una certa impersonalità in certe questioni.

    OpenOffice è sempre stato in grado di aprire e manipolare i formati Microsoft nel frattempo degli anni diventati standard de facto. Ma stranamente per aumentare l’interoperabilità (dubbio) e garantire la preservazione (altrettanto dubbio) è stato studiato a tavolino un nuovo formato. Interessante, se si guarda da developer, è il fatto che il formato sia nato prima della sua applicazione: di solito, per quanto ho detto sopra, avviene esattamente il contrario, ovvero l’ObjectModel logico viene prima in termini temporali della sua rappresentazione su disco (secondaria). Cosa è successo veramente?

    Semplice: se si disegna un formato a tavolino, lo si fa diventare standard ufficiale e lo si pompa presso le amministrazioni pubbliche come cosa buona e giusta, si possono facilmente guadagnare fette di mercato laddove commercialmente sarebbe una missione impossibile. Sempre se e solo se il formato è abbastanza incompatibile con lo standard de facto tale da richiedere un lungo lavoro di riscrittura, abbastanza compatibile con l’applicazione di serie B che si vuole favorire e se sul formato si esercita un controllo asfissiante fino alla standardizzazione per impedire che diventi friendly con l’applicazione standard (Office). Questa mia teoria bizzarra è stata confermata da alcuni fatti:

    • alcune amministrazioni hanno cominciato a richiedere l’uso del bollino “usa formato aperto”
    • alcune aziende, tra cui IBM, hanno fatto una forte opposizione alla standardizzazione e apertura di un altro formato simile; teoricamente quanti più formati aperti e documentati ci sono, tanto meglio e più garantita è la concorrenza nel settore; però se l’obiettivo è quello di pompare artificialmente acqua al proprio mulino l’opposizione frontale è una scelta obbligata
    • la motivazione tecnica portata dietro tale opposizione è di natura così superficiale da essere ridicola; l’infaticabile Rob Weir non si stancava mai di porre all’attenzione quante inconsistenze stilistiche fossero contenute in OOXML come se leggere/scrivere file OOXML fosse un lavoro manuale. L’importante nell’informatica è che un formato sia machine-readable e non che piaccia a Rob Weir; d’altro canto alcune gravi lacune di ODF sono state sempre tenute in secondo piano come ad esempio la rappresentazione delle formule in un foglio di calcolo.

    Mi soffermo su quest’ultimo punto perché è importantissimo: se io voglio definire un formato che sia “interoperabile” è necessario definire upfront quanto più possibile. Un formato che rappresenta un foglio di calcolo ma che da la libertà alle applicazioni di implementare le formule come cacchio gli pare quanto è interoperabile? È ridicolo che annotazioni come “UsaCompatibilitàConWord95” siano più interoperabili del… vuoto. Al classico tabaccaio che non interessa supportare Word95 non resta che ignorare l’opzione. Ma se il tabaccaio vuole scrivere un foglio che calcoli la rata di un mutuo può inventare del suo o guardare il codice di OpenOffice e vedere come loro hanno implementato nella versione 3.0.4.1 compilata sulla macchina di sempronio la formula di cui sopra: evviva i formati aperti ed interoperabili.

    Morale della favola: ad IBM e Sun non interessa cosa usa lo studente o la casalinga, che potrebbero essere più propizi ad usare software pirata in maniera cosciente o meno. Interessa entrare nel mercato delle 100K di installazioni in su, ove i contratti di assistenza hanno un peso specifico molto più alto dei costi di licenza. L’uso dei formati aperti è del tutto legittimo ma che nessuno mi venga a raccontare la favola della beneficienza umanitaria: sono immune. Però altri pareri mi fa sempre piacere ascoltarli.

    -quack

  • Annoyances

    A proposito di browser wars, perché la maggior parte dei Web Dev si ostinano ad usare meccanismi poco ortodossi per linkare un file da scaricare?

    image

    Soprattutto quando si aggiunge:

    image

    Non so com’è ma ho la vaga sensazione di presa per i fondelli.

    -quack

  • ManicTime

    Piccolo spazio pubblicità.

    Sarà che sto diventando un maniaco ma nel mio nuovo ruolo da caporale mi rendo conto che le cose da fare sono aumentate ed il tempo sembra essersi notevolmente ristretto. Ho deciso di cercare una applicazione che mi aiutasse a capire un po’ meglio come venisse distribuito il mio tempo sui tre schermi anche per la mia morbosa curiosità sull’argomento (vedasi the myth of multitasking).

    Via lifehacker ho scoperto l’esistenza di questa comoda utility che fa il suo lavoro in maniera egregia. I risultati di ieri, giornata dedicata allo spulciamento di ACT 5.5, sono stati molto indicativi:

    image

    Il tool è gratuito, fa esattamente quello che ci si aspetta da un time-tracker ed entra quindi a far parte della famigghia del “software consigliato”. Se in questi giorni sono stato molto avido di commenti, credo che la ragione sia evidente: il classico baco “sì,  bastano 5 minuti” conosciuto anche in gergo tecnico come “il sesto quinto”.

    -quack

  • HTTPS

    Si sta parlando tantissimo in questi giorni della vulnerabilità JavaScript di Adobe Reader. Ma c’è qualcosa di molto più interessante e pericoloso che sta passando in secondo piano. Questa presentazione fatta al black hat è molto interessante. Simpatica questa citazione:

    And then in 2002...
    Microsoft did something particularly annoying, and
    I blew this up by publishing it.
    Microsoft claimed that it was impossible to exploit.
    So I also published a tool that exploits it.

    Raccomandazione obbligatoria: non fidarsi del redirect automatico da http a https come avviene ad esempio per Hotmail, Gmail, alcune banche, ecc. Possibilmente creare bookmark alle pagine di login in versione https, soprattutto in presenza di reti pubbliche.

    -quack